Cosa può uscire dal cilindro di Fico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-02

Stasera potrebbe essere l’ora decisiva. A Montecitorio sono ripresi da un’ora i lavori del tavolo sul programma nel Salone della Lupa che vede Roberto Fico cercare di portare avanti la trattativa per un nuovo governo. Al Quirinale aspettano il presidente della Camera per stasera. Cosa può succedere?

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Stasera potrebbe essere l’ora decisiva. A Montecitorio sono ripresi da un’ora i lavori del tavolo sul programma nel Salone della Lupa che vede Roberto Fico cercare di portare avanti la trattativa per un nuovo governo. Al Quirinale aspettano il presidente della Camera per stasera. Non c’è più molto tempo ma nessuno ancora scopre le carte. Intanto l’Itali e aspetta risposte all’altezza. Cosa succede oggi? I lavori termineranno  alle 13. Per allora Fico riferirà a Mattarella. Non si esclude alcuna ipotesi. Il presidente della Camera potrebbe chiedere una breve proroga, che non dovrebbe protrarsi oltre la giornata, per cercare di trovare una sintesi. La trattativa tra i partiti va avanti incessantemente. Solo nel caso emergesse chiaramente che non ci sono le condizioni per un’intesa Fico spiegherebbe al Capo dello Stato che il suo mandato esplorativo non ha prodotto risultati. Ma non è escluso neanche un secondo giro di consultazioni domani pomeriggio. Spiega Concetto Vecchio su Repubblica:

Il Quirinale si aspetta che stasera Roberto Fico salga per riferire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’esito della sua esplorazione. Il mandato esplorativo va chiuso entro oggi, senza ulteriori indugi. Lo impone la condizione in cui versa il Paese, alle prese con la seconda ondata della pandemia. Gli italiani, sfiniti da un anno di virus, chiedono soltanto di potersi vaccinare, scuole in sicurezza e crescita economica. L’Europa reclama entro aprile il Recovery, il piano italiano per i fondi europei, stanziati la scorsa estate. Serve un governo forte che affronti tutto questo. Perciò Fico, al massimo, potrà ottenere mezza giornata in più, se proprio gli servisse per rifinire la sua trattativa. Se invece domanda di poter fare un altro giro, perché il groviglio delle richieste incrociate dei partiti è ancora lungi dall’essere sciolto, allora Mattarella non si presterà. Il Presidente era stato chiarissimo venerdì sera, parlando in diretta tv. «Come è evidente, le tre emergenze – sanitaria, sociale, economica – richiedono immediati provvedimenti di governo. È doveroso, quindi, dar vita – presto – a un governo, con adeguato sostegno parlamentare, per non lasciare il nostro Paese esposto agli eventi in questo momento così decisivo per la sua sorte»

Ci sono ancora poche ore per sciogliere i nodi. Se non verrà sbloccata l’opzione Conte Ter tornerà tutto nelle mani di Mattarella. Ci sarebbero altre consultazioni e a quel punto si dovranno sondare i gruppi parlamentari su tre opzioni: stessa maggioranza, quella giallorossa, ma con un altro nome al posto di quello di Conte. Governo istituzionale, magari guidato da Draghi come vociferato in questi giorni, con una maggioranza allargata anche alle forze di opposizione. Infine l’ipotesi che nessuno si augura in parlamento. Un governo elettorale e le urne probabilmente quando chiuderanno le scuole. Non è detto si arrivi a tanto. Come abbiamo spiegato Renzi pone molte condizioni e alza la posta di ora in ora. Ma anche a lui non converrebbe rimanere fuori dai giochi

 

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