Il sottosegretario Ferraresi (M5S) continua a mentire su Bonafede

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-07-14

Il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi continua a mentire sul suo intervento alla Camera di qualche giorno fa in cui ha detto di aver “sentito in quest’Aula delle inesattezze gravi, alcune anche con peso penale di cui ciascuno si assume la responsabilità”. Una sciocchezza sesquipedale, visto che Ferraresi, che è da cinque anni in parlamento, dovrebbe …

article-post

Il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi continua a mentire sul suo intervento alla Camera di qualche giorno fa in cui ha detto di aver “sentito in quest’Aula delle inesattezze gravi, alcune anche con peso penale di cui ciascuno si assume la responsabilità”. Una sciocchezza sesquipedale, visto che Ferraresi, che è da cinque anni in parlamento, dovrebbe aver presenti le prerogative dei parlamentari. A due giorni dai fatti ed evidentemente confidando nella scarsa memoria dei suoi fans (e su quello ha sicuramente ragione), Ferraresi scrive su Facebook:

La frase ”ne risponderete in sede penale” apparsa su alcuni quotidiani online, purtroppo anche sul Fatto Quotidiano, è tristemente falsa quanto stupida. Falsa perchè non l’ho mai pronunciata, stupida perché le inesattezze a cui facevo riferimento non erano nei miei confronti (per cui non avrei potuto comunque agire) ma nei confronti di altri.

Il senso del discorso che purtroppo non ho avuto occasione di terminare, è che ognuno in quell’aula si prende la responsabilità (politica) delle cose inesatte che dice. Avrei voluto spiegare che i cittadini fuori da quell’aula, sia quelli insultati che quelli che insultano, non hanno alcuna tutela sulle cose di rilievo penale che dicono.

vittorio ferraresi

È per questo necessario che ci si prenda la responsabilità di quello che si dice, almeno quella politica, perché quella penale in aula, non è perseguibile.

Ah, l’impossibilità di perseguire in sede penale le dichiarazioni fatte nell’esercizio delle funzioni come previsto dall’articolo 68 della Costituzione, non cancella le cretinate che uno dice, le rende semplicemente, non perseguibili.

In primo luogo, non è vero che i quotidiani online hanno riportato una frase inesatta: quella frase è stata riportata solo dal Fatto Quotidiano (gli altri risultati che si trovano su Google sono soltanto riprese e rilanci di quell’articolo). In secondo luogo, il video dell’intervento ci dimostra che la frase del Fatto, anche se inesatta, è corretta e rappresenta quello che ha detto Ferraresi:

“Grazie presidente, volevo cercare di ascoltarvi tutti perché credo che l’ascolto sia molto importante ma a questo punto forse sareste (sic) intervenuti veramente tutti e quindi credo che sia doveroso dare una risposta. Innanzitutto ho sentito una serie di inesattezze. Credo che la critica sia importante, l’attività di denuncia lo sia lo stesso, ma quando una persona è informata anche su quello che dice. Inesattezze gravi anche da chi ha fatto parte di governi in precedenza, inesattezze addirittura che hanno rilievo penali, poi ovviamente i soggetti faranno le loro rilevazioni ma credo che sia importante che quando una persona dice una cosa…”.

Dal virgolettato e al netto dei congiuntivi, è chiaro a chiunque sia dotato di senno e capisca l’italiano che il laureato in giurisprudenza Vittorio Ferraresi, sottosegretario alla Giustizia del governo Conte, ha detto esattamente quello che hanno capito tutti: ovvero che quello che è stato detto in Aula su Bonafede e il palazzo affittato dall’amico del boss ha “rilievo penale”, il che è una frescaccia, e che “i soggetti” (ovvero quelli nominati nell’Aula, ovvero Bonafede) avrebbero potuto decidere o meno di perseguirla. Ferraresi sa benissimo quello che ha detto ma non rinuncia a mentire, cercando di fregare l’opinione pubblica e di cancellare la memoria e i dati di fatto su quello che ha inoppugnabilmente detto. Ma l’unica cosa che gli riesce è dimostrare di non essere in grado di fare il sottosegretario e il parlamentare.

Leggi sull’argomento: L’affarone che Bonafede ha fatto fare all’amico di Tarantini sul tribunale di Bari

Potrebbe interessarti anche