Opinioni

Federico Pizzarotti e i traditori del M5S

Federico Pizzarotti approfitta oggi dell’emanazione del codice di comportamento per gli eletti del M5S che dovrà essere ratificato dal blog di Beppe Grillo per togliersi qualche macigno dalle scarpe e tornare all’attacco di Luigi Di Maio.
federico pizzarotti traditore

Quando il Movimento 5 Stelle mi aveva sospeso illegittimamente mancava un regolamento sulle sospensioni e uno sul codice di comportamento. Nelle controdeduzioni che mi erano state chieste lo feci notare: impossibile e illegittimo sospendermi se mancano i regolamenti per farlo. Da parte dei vertici silenzio assoluto, lo stesso da parte del direttorio, ora rottamato senza neppure una spiegazione. Oggi, a distanza di ben sei mesi, è arrivata la conferma di quanto ho sempre fatto notare. Il punto è semplice: chi fa notare le incongruenze e i gravi errori di una forza politica non è un traditore, né un infiltrato, ma una persona che con onestà intellettuale dice le cose esattamente come stanno, proponendo giuste soluzioni e senza aver paura delle conseguenze di tenere la testa alta. Chi tace, piega la testa e non sa formulare un benché minimo pensiero critico è solo uno yesman.
E oggi continuo a vedere molti yesman, ma pochi politici con una loro coerenza e una loro autonomia.

Pizzarotti ricorda la vicenda dell’avviso di garanzia per abuso d’ufficio per la faccenda del Teatro Regio poi archiviata dalla magistratura per passare all’attacco dei 5 Stelle e di quei componenti del direttorio che in questi anni lo ha ignorato, in ottemperanza agli ordini. E ce l’ha palesemente con Di Maio quando si riferisce agli yesmen che fanno carriera nel M5S.

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