Opinioni

Federica Sciarelli indagata nell'inchiesta sulla fuga di notizie CONSIP

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-27

Per la presunta fuga di notizie riservate relative all’inchiesta Consip, insieme al pm Woodcock è indagata dalla procura di Roma – secondo quanto apprende l’ANSA – anche la giornalista Federica Sciarelli, nota conduttrice del programma televisivo “Chi l’ha visto?”. Alla cronista è stato anche sequestrato il telefono cellulare. Nei riguardi della giornalista Sciarelli, da lungo […]

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Per la presunta fuga di notizie riservate relative all’inchiesta Consip, insieme al pm Woodcock è indagata dalla procura di Roma – secondo quanto apprende l’ANSA – anche la giornalista Federica Sciarelli, nota conduttrice del programma televisivo “Chi l’ha visto?”. Alla cronista è stato anche sequestrato il telefono cellulare. Nei riguardi della giornalista Sciarelli, da lungo tempo amica del pm napoletano, è contestato il reato di concorso in rivelazione di segreto. Secondo l’accusa, Sciarelli sarebbe stata il tramite per il passaggio delle informazioni da Woodcock ad un giornalista del Fatto Quotidiano, che dovrebbe essere Marco Lillo.
federica sciarelli henry john woodcock
“Non posso aver rivelato nulla a nessuno – ha detto Federica Sciarelli all’ANSA – semplicemente perché Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste, tantomeno ciò che è coperto da segreto”. Henry John Woodcock è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio perché secondo l’accusa, quando a dicembre l’indagine sulla CONSIP passò per competenza da Napoli a Roma, avrebbe passato alcune carte coperte dal segreto che vennero poi pubblicate dal Fatto Quotidiano.

woodcock indagato

L’articolo del Fatto del 23 dicembre su Luca Lotti indagato


Gli atti di indagine di questi mesi rivelerebbero che dietro a quella fuga di notizie ci sia proprio il pm partenopeo, titolare del fascicolo fino a quel momento. Per questo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi hanno deciso di iscriverlo per violazione del segreto e hanno dato comunicazione al ministero della Giustizia, al Consiglio Superiore della Magistratura (che già aveva aperto un fascicolo sul suo operato) e alla procura generale presso la Corte di Cassazione. In un articolo del Corriere della Sera del 2011 Sciarelli, intervistata da Paolo Conti, parlò del suo rapporto con Woodcock:

«I miei tabulati telefonici? Possono tranquillamente prenderseli, guardarli, studiarli… magari sentirsi pure tutte le registrazioni. Tanto io non ho niente da nascondere».
Federica Sciarelli, conduttrice di «Chi l’ha visto», lei è stata oggetto di grande «attenzione» da un’associazione segreta che spiava sia lei che Henry John Woodcock. Voi due vi frequentate da molto tempo…
«Non parlo della mia vita privata. Però ripeto: non ho niente da nascondere e quindi questa “attenzione” mi può solo infastidire, non preoccupare. E non è una novità. Mi sono ritrovata sotto casa più di una volta i fotografi. Che hanno ripreso sempre la stessa scena: io, Woodcock, il mio cane che andiamo a correre al parco. Non sono mai riusciti a fotografare nulla di più. Semplicemente perché non c’è nulla di più. Siamo finiti sulle copertine. E vabbè. Ma la foto è sempre quella. Io, il cane, lui».
Tutta questa macchina sembra sia stata avviata per danneggiare proprio Woodcock…
«Non lo escludo. Può essere benissimo che volessero colpire lui, Henry John Woodcock».

A proposito dell’indagine, sul Fatto Marco Lillo, l’autore degli scoop che a dicembre rivelarono l’inchiesta sulla Consip, sostiene che sia il pm Woodcock sia la giornalista Federica Sciarelli “sono innocenti” e non sono responsabili delle fuga di notizie per la quale sono entrambi indagati dalla procura di Roma. “Federica Sciarelli, una collega che stimo e della quale mi onoro di essere amico, è stata indagata per rivelazione di segreto in concorso con il magistrato Henry John Woodcock, per la fuga di notizie realizzata con l’articolo del Fatto che svelava l’inchiesta Consip il 21 dicembre 2016. Federica ha subito anche il sequestro del suo telefonino. Io posso testimoniare, per quello che vale la mia parola e la mia credibilità – scrive Lillo – che in questo caso la Procura di Roma ha sbagliato. Se il procuratore Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi volessero sentire la mia versione sono pronto a testimoniare oggi stesso. Probabilmente sono indagato anche io, ma i pm sei mesi fa hanno ascoltato la versione di ben altri indagati come Luca Lotti o il comandante Tullio Del Sette: potranno quindi ascoltare anche la mia”. Secondo Lillo, “la verità è che Federica Sciarelli non ha messo in contatto il magistrato Henry John Woodcock” con lui. “La tesi dell’accusa è fondata, da quel che si legge, su un tabulato telefonico del mio cellulare. Ebbene – spiega il giornalista – non c’è grigio in questo caso ma solo bianco o nero: Woodcock e Sciarelli sono innocenti e la Procura si è sbagliata. Le telefonate in questione dovrebbero essere quelle fatte da me il 20 dicembre. Quel giorno ho scritto il primo articolo sulle perquisizioni in Consip e sul ruolo di Tiziano Renzi nell’inchiesta, articolo uscito sull’edizione cartacea del 21 dicembre. Dopo avere ricevuto (con altra modalità che ovviamente tengo per me) le notizie sul pezzo, ho chiamato Federica Sciarelli solo per sapere dove si trovasse Henry John Woodcock. Non è un mistero che il pm Woodcock e Federica Sciarelli siano legati sentimentalmente”. L’obiettivo, prosegue, “era sapere se Woodcock fosse a Roma, perché sarebbe stato un riscontro alla notizia, da me già ottenuta ma che volevo ulteriormente verificare: cioè che fosse in corso una perquisizione alla Consip. Non dissi a Federica perché volevo sapere dove fosse Woodcock e lei, solo per cortesia, mi disse una cosa tipo: “Marco se lo sento ti richiamo e ti dico”. Poi mi richiamò e mi disse una frase tipo: “Marco alla fine l’ho sentito e mi ha detto che non sta a Roma. Aveva un tono sbrigativo e ha attaccato”. Il giorno dopo, letto quello che avevo scritto, sempre al telefono Federica ha commentato con me ridendo: “Vedi come fa? Quello mi dice un sacco di cazzate quando deve coprire il segreto su una sua indagine”.” Questo, conclude Lillo, “è tutto quello che è accaduto”.

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