Fattura elettronica, il garante la ferma?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-17

Rischiosa la conservazione dei documenti: rivelano le abitudini di consumo. Ora le Entrate devono far sapere all’Autorità come intendono correre ai ripari

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Il Garante della Privacy ha ravvisato «rilevanti criticità» che comportano seri rischi «per i diritti e le libertà degli interessati» nella fattura elettronica e ora l’Agenzia delle Entrate deve far sapere al giudice come intende porvi rimedio. Racconta oggi Il Sole 24 Ore:

Si prospetta, infatti, un «trattamento obbligatorio, generalizzato e di dettaglio di dati personali, anche ulteriori rispetto a quelli necessari a fini fiscali, relativi a ogni aspetto della vita quotidiana della totalità della popolazione» che «non appare proporzionato all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito».

L’urgenza di chiarimenti Questo senza che siano state approntate le misure adeguate per proteggere le informazioni che viaggeranno sullo Sdi (il sistema di interscambio delle Entrate) e che verranno archiviate nei database del Fisco o degli intermediari abilitati a inviare le e-fatture. Insomma, aggiunge il Garante, la fattura elettronica così come disegnata non è in linea con il Gdpr, il regolamento europeo sulla privacy. Per questo le Entrate devono, con urgenza, far sapere all’Autorità guidata da Antonello Soro come intendono correre ai ripari.

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Fattura elettronica, i rilievi del Garante (Il Sole 24 Ore, 17 novembre 2018)

Sollecitazione inviata, per conoscenza, anche a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia. Una situazione che si sarebbe potuta evitare se – scrive l’Authority nel provvedimento – ci fosse stato un suo coinvolgimento preventivo. Tanto più che ora il Garante può, sulla base del regolamento Ue, attivarsi autonomamente – così come è stato fatto per la prima volta in questa occasione – per rivolgere avvertimenti nel caso si renda conto di novità in conflitto con il Gdpr.

Nel caso le Entrate decidano di ignorare l’avvertimento e il Garante confermasse la violazione del regolamento Ue, si passerebbe all’ingiunzione di modifica dell’impianto. La reprimenda dell’Autorità arriva nel giorno in cui in Sogei si è tenuto un incontro fra Dpo (responsabili della protezione dei dati) pubblici, compreso quello delle Entrate, con l’obiettivo di creare una rete per implementare la cultura della privacy all’interno della Pa. Da qui l’idea di creare un’associazione tra i Dpo.

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