Attualità
I fan di Salvini che vanno a spiegare a Mattarella quello che dice la Costituzione
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-08-23
Il grande show allestito – a spese nostre – da Matteo Salvini per i suoi elettori ha come effetto collaterale di decine di patridioti che in nome del “voto sovrano” e di mezzo articolo della Costituzione pretendono di andare al voto subito, altrimenti sarà guerra civile e morte della democrazia!!1
Rivolgendosi ai giornalisti nella Sala alle Colonne del Quirinale per la consueta conferenza stampa dopo le consultazioni con il Presidente della Repubblica, Matteo Salvini si è preso il merito di aver fatto esplodere la crisi di governo. Secondo Salvini la scelta di «portare davanti agli italiani, nelle case degli italiani i problemi che la vecchia politica avrebbe tenuto al chiuso nelle stanze» ha pagato perché tanti elettori si sono appassionati della crisi d’agosto dagli esiti così indecifrabili da essere più appassionante dei rebus della Settimana Enigmistica.
Gli italiani che vogliono andare al “voto sovrano”
Ma cosa significa “portare nelle case degli italiani” la crisi di governo? Quando si parla di un tema così complesso sarebbe bene dare agli elettori tutti gli elementi per valutare quanto accade. Ma questo non è successo. Anche e sopratutto grazie al fatto che Salvini dopo aver chiesto pieni poteri (che non sono costituzionalmente previsti) ha subito cominciato a martellare per il ritorno al voto per dimostrare che lui sì è un sincero democratico, uno che non ha paura di chiedere il giudizio popolare. Non sono mancati poi i richiami alle piazze che invocano il leader del Carroccio e l’avvertimento ai suoi di “stare pronti” a scendere in piazza.
Il risultato della propaganda salviniana sono le ordine di utenti che sono andati a commentare sulla pagina Facebook o sul profilo Twitter del Quirinale per dire al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che cosa dovrebbe fare. Si tratta di elettori e simpatizzanti del Capitano che, forti dei sondaggi e addirittura del voto di europee e amministrative, ritengono che Mattarella dovrebbe fare una cosa sola: sciogliere le camere. Per la verità c’è chi dice che la volontà del popolo è chiara anche senza andare al voto.
Quello che è certo è che non c’è spazio per maggioranze e governi alternativi a quello che è stato in carica negli ultimi 14 mesi. Un governo nato proprio su iniziativa del Presidente della Repubblica dal momento che il 4 marzo 2018 nessun partito o coalizione era risultato vincitore. Ed è curioso che ai leghisti sia andata benissimo fino ad ora l’ipotesi di andare al Governo pur essendo arrivati terzi alle politiche (dove la Lega ha preso il 17%) e ora ritengano assolutamente inaccettabile la possibilità che nasca un governo con M5S-PD, che un anno e mezzo fa ha preso il 18%.
Questi grandissimi esperti di Costituzione hanno letto ovviamente solo la prima metà dell’Articolo 1 della nostra Carta fondamentale e chiedono di andare al “voto sovrano” perché “l’Italia è degli italiani”. Non siate troppo severi e crudeli nel giudicarli, in fondo durante la scorsa legislatura abbiamo avuto fior fiore di giornalisti che hanno ripetuto a più non posso la storiella di Renzi (o Letta, o Gentiloni) premier “non eletto dal Popolo” e che sono stati colti da improvviso mutismo quando è comparso sulla scena l’Avvocato del Popolo Illustrissimo signor Giuseppe Conte.
Cosa succede se non si va al voto?
Grazie a Salvini – perché lui per primo non ha voluto fare chiarezza su quali siano i passaggi di una crisi – ci tocca leggere dotte opinioni come quella del tale che ci spiega che siccome “nessuno ha sfiduciato il governo” ma si è solo dimesso il Presidente del Consiglio allora il governo c’è ancora perché rimangono in carica i due vicepresidenti “in regime di diarchia“. È incredibile come un docente di diritto parlamentare e diritto costituzionale come Mattarella non se ne sia accorto.
Ci sono poi quelli che chiedono al Presidente di lasciare “un bel ricordo del suo mandato” e di tornare al voto – come impone la “saggia Costituzione” – perché lo chiede il 70-75% degli italiani. Chissà se tra costoro ci sono anche quelli che qualche anno fa si pulivano metaforicamente il culo con il Tricolore.
Ma non ci sono solo quelli che rivolgono accorati appelli stile Amistad e dare noi liberi. Perché il popolo sovrano ha un gran problema di pazienza: ne ha davvero poca. E allora c’è la tizia che dice che se non si andrà al voto si “scatenerebbe la guerra civile”.
E non è la sola che ritiene che la guerra civile sia l’unico modo per esercitare la democrazia. Avremo finalmente i gilet gialloverdi anche in Italia? Chissà! Quel che è certo è che sarà colpa di Mattarella che non ha studiato abbastanza la Costituzione come l’utente medio di Facebook.
Il popolo sovrano ordina ma Mattarella non ascolta!1
E se il popolo è sovrano allora le richieste devono essere precise e chiare, lo dice la Costituzione. Che non va mica interpretata a piacimento – dagli altri eh – in base agli sporchi comodi della casta.
E guai a Mattarella se si azzarderà a non acconsentire a nuove votazioni: diventerà lo zimbello degli italiani.
Ci sono anche i leghisti preoccupati, sinceri democratici che temono dal profondo del cuore che martedì la democrazia morirà per sempre.
Questo è quello che succede quando si porta la crisi “nelle case degli italiani” come fosse un set di pentole in acciaio inox o la mountain bike con il cambio Shimano a 14 rapporti. Salvini ha convinto i suoi, non senza l’aiuto del buon lavoro fatto dai 5 Stelle nei cinque anni precedenti, che la democrazia funziona come dice lui, quando lo vuole lui. Non male per essere uno che rivendica di essere sinceramente e profondamente democratico.
Leggi sull’argomento: L’audio (rubato) di Matteo Renzi che accusa Gentiloni