Fabrizio Fracassi, il sindaco leghista di Pavia a favore del vaccino obbligatorio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-07

Il sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi rivela in un’intervista a Repubblica di essere favorevole al vaccino obbligatorio e di non condividere le posizioni del collega di partito Claudio Borghi

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“La storia della pandemia ci è caduta addosso e si è detto tutto e il contrario di tutto, questo ha creato caos e scompenso tra le persone. Ma se si fosse deciso immediatamente per l’obbligo forse ci saremmo evitati molti problemi”. A parlare è Fabrizio Fracassi sindaco della Lega di Pavia, che in un’intervista a Repubblica non nasconde le sue simpatie per il provvedimento sul vaccino obbligatorio, per ora previsto soltanto per gli over 50. “Forse qualcuno a Roma perde un po’ il contatto con la realtà”, dice, parlando evidentemente anche del suo partito. A differenza di alcuni volti noti del Carroccio, che spesso non hanno perso occasione di mostrare la loro contrarietà, Fracassi rivela di aver sempre avuto “un atteggiamento rigoroso anche verso gli altri, sempre con la mascherina anche in estate, non stringo la mano, la salute pubblica è avanti a tutto. Esiste la libertà di pensare come la si vuole, lo rispetto, però gli altri devono rispettare me: se la tua libertà lede la mia allora non va più bene. Devo potermi sentire libero, ad esempio, di andare al ristorante senza alcuna paura. Io, mia moglie, i miei figli, compreso l’ultimo di 11 anni che domani (oggi, ndr) fa la seconda dose: tutti serenamente vaccinati, perché è la cosa giusta e rispettosa da fare”.

Fabrizio Fracassi, il sindaco leghista di Pavia a favore del vaccino obbligatorio

A specifica domanda fa il nome di Claudio Borghi come persona con la quale è in disaccordo quando si parla di vaccini: “Sono argomenti dove ci sono divergenze di opinioni, sicuramente non concordo ad esempio con le posizioni di Claudio Borghi, uno a caso perché molto noto, ma non penso proprio di essere l’unico”. “Secondo lei – chiede il giornalista – ci sono due Leghe, una che fa i conti con la realtà e i reali problemi dei territori e un’altra invece più impegnate nelle dinamiche politiche di palazzo?”. “Ognuno ha un suo ruolo – la risposta di Fracassi – quello degli amministratori locali è di stare vicino alla comunità, certo però mi sembra che delle volte a livello centrale ci sia un po’ di sordità, o disattenzione”.

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