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Fabio De Nicola: il candidato del M5S ad Anzio che correva per la Lega Nord nel 2013

Giovanni Drogo 30/04/2018

La candidata sindaca del M5S ad Anzio Rita Pollastrini ha scelto un “attivista della prima ora” che però nel 2013 era candidato con la Lega Nord. Alcuni dissidenti contestano la scelta di certificare la lista della Pollastrini e chiamano in causa direttamente la consigliera regionale Corrado (e la senatrice Fattori), da sempre punto di riferimento del meetup dei Grilli di Anzio

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Il 10 giugno prossimo i cittadini di Anzio andranno al voto per il rinnovo del consiglio comunale ed eleggere il sindaco. Il MoVimento 5 Stelle ha candidato Rita Pollastrini che l’ha spuntata sul consigliere comunale uscente Cristoforo Tontini e sull’ex assessore di Nettuno Stefano Pompozzi. Ad incoronare la Pollastrini è stata la certificazione della lista da parte dello Staff del Blog delle Stelle. Niente da fare per le altre due, una delle quali (quella di Tontini) espressione di un MeetUp rivale rispetto a quello della candidata sindaca del M5S.

Vecchi rancori a 5 Stelle sul litorale laziale

Ad Anzio da anni si fronteggiano due MeetUp, uno è quello “originale” dei Grilli di Anzio fondato nel 2012 ed ora saldamente in mano al gruppo che sostiene la Pollastrini. L’altro è  quello denominato “Il nostro lavoro per Anzio” (già MoVimento 5 Stelle Anzio) composto da coloro che hanno continuato a seguire la linea del consigliere Tontini, attivisti che spiegano di essere stati estromessi dal MeetUp dei Grilli. Il regolamento del MoVimento 5 Stelle non vieta la presenza, in  una stessa città, di più MeetUp. L’unica condizione è che al momento può essere certificata una sola lista.

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A spuntarla è stata quella della Pollastrini, storica attivista pentastellata di Anzio. Ma la certificazione non ha placato i malumori, anzi, in un post pubblicato sulla pagina del meetup di Tontini si parla apertamente di “truffatori” (termine poi cancellato in un edit successivo) e si chiede al M5S di ritirare il simbolo alla lista dei Grilli. Vengono a galla vecchi rancori (la Pollastrini ha sempre duramente criticato l’operato del portavoce Tontini) e si fa riferimento alla presenza di una “cordata” che avrebbe sponsorizzato la candidatura di Pollastrini.

Le “grandi manovre” di Valentina Corrado ed Elena Fattori

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è ad alcuni big del MoVimento che hanno come punto di riferimento il meetup dei Grilli di Anzio. I loro nomi? A quanto è dato di sapere si tratta della consigliera regionale Valentina Corrado. La Corrado è originaria di Pomezia ma non è mistero che consideri da sempre il territorio dei comuni di Pomezia, Anzio e Nettuno come un “quadrante” di sua competenza. Il meetup dei “dissidenti” (anche se loro non si considerano tali) ha denunciato in passato come durante la campagna per il referendum sulla riforma costituzionale – in spregio al regolamento che prevedeva che ogni evento cui prendevano parte i portavoce dovesse essere organizzato in accordo con i meetup locali – la Corrado abbia preso parte ad un’iniziativa organizzata unicamente dai Grilli di Anzio.

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Anche la senatrice Elena Fattori (residente a Genzano) è accreditata dai quotidiano locali come una delle sostenitrici del meeutp della Pollastrini. Il sospetto dello zampino della Corrado (che ad inizio aprile ha incontrato assieme alla Fattori e al deputato Marco Bella una delegazione delle liste del litorale romano) sembra essere confermata anche da una risposta rilasciata dai “Grilli” dove si afferma che nelle scelte della certificazione vengono coinvolti i portavoce di riferimento. Un’anomalia rispetto al regolamento che prevede che ad certificare la lista sia “lo Staff”.

Quando Fabio De Nicola era candidato per la Lega Nord

Ma i guai della candidata sindaca del M5S non finiscono qui. Mentre Tontini, deluso, ha annunciato di voler abbandonare il M5S, vengono alla luce i nomi dei candidati consiglieri messi in lista dal MoVimento per le amministrative di giugno. Una lista che – sottolineano i Grilli – non è ancora quella definitiva visto che c’è tempo fino al 10 maggio per presentarla e fare eventuali correzioni. Nel frattempo il meetup dei dissidenti fa notare come il capolista Alessio Guain non si possa candidare perché già candidato alle parlamentarie. Il regolamento delle parlamentarie specifica al punto p dell’articolo 6 che il candidato alle parlamentarie “non dovrà risultare candidato per altre consultazioni elettorali a qualsiasi livello che si terranno nel 2018”. Non è chiaro se è da intendersi nel senso che la candidatura alle parlamentarie preclude qualsiasi altra candidatura oppure se l’essere già candidati ad altre consultazioni prima delle parlamentarie escluda la possibilità di partecipare alle parlamentarie. Se fosse il secondo caso allora Guain potrebbe probabilmente partecipare alle elezioni comunali.

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Diverso è il caso di Fabio De Nicola, già presente tra i relatori di un convegno sui vaccini cui presero parte la Fattori, la Corrado e Guido Silvestri. Per inciso lo stesso convegno che fece “litigare” Roberta Lombardi e la Fattori. De Nicola viene definito “attivista della prima ora” ma nel 2013 era candidato alla Camera dei Deputato per la Lega Nord. Su questo punto il regolamento parla chiaro. Il M5S non vieta a chi ha avuto precedenti esperienze politiche di partecipare attivamente o di candidarsi. Ad eccezione di coloro che sono stati candidati “in liste che si sono candidate contro liste che si sono presentate sotto il simbolo “MoVimento 5 Stelle” nelle elezioni a vario livello che sono state svolte dal 2009 ad oggi”.

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Per De Nicola non sembra quindi esserci molta speranza, a meno che “qualcuno” non decida che nel suo caso si può derogare alle regole del MoVimento 5 Stelle. E non sarebbe certo la prima regola ad essere derogata. Ma come diceva Gianroberto Casaleggio – e come ricordano già alcuni attivisti – “ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli”. Difficile però che lo Staff decida di revocare la certificazione per la lista della Pollastrini, in quel caso il M5S rischierebbe di non avere nessun candidato ad Anzio, e dopo il pasticcio di Pomezia e la fuoriuscita di Fucci è un lusso che non si può permettere.

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