Politica
Ex ILVA, lo scudo abolito in Parlamento
neXtQuotidiano 18/10/2019
Tra i 5 Stelle c’è chi fa filtrare il timore che di fronte alla crisi di mercato e alla grossa difficoltà dei conti l’azienda possa preparare il disimpegno in Italia
M5S e PD hanno trovato un accordo che prevede l’abolizione delle nuove tutele legali, legate all’esecuzione del Piano ambientale fino all’agosto 2023, che erano state concesse lo scorso agosto ad ArcelorMittal con il decreto “salva imprese”. Spiega oggi Il Sole 24 Ore che nelle commissioni Industria e Lavoro del Senato, che lunedì riprendono l’esame del provvedimento, sarà approvato l’emendamento di 17 senatori grillini, con prima firmataria l’ex ministro del Sud Barbara Lezzi, che dispone la soppressione dello “scudo”.
Il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli (M5S), che ieri ha partecipato alla riunione di maggioranza a palazzo Madama, dovrebbe incontrare il nuovo amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, anche se per ora non ci sono conferme sui tempi. È certo comunque che quando il decreto arriverà in Aula, martedì, Patuanelli interverrà al Senato per spiegare la linea. Va ricordato che il governo M5S-Lega, su iniziativa del ministro Di Maio, aveva eliminato l’immunità penale ad aprile con il decreto crescita. Per poi ripristinarla, sebbene notevolmente circoscritta, ad agosto. Ora si torna indietro. L’ennesima virata segnala l’inevitabile cedimento del Pd di fronte alla prospettiva concreta di far cadere subito il nuovo governo rossogiallo.
Perché l’ipotesi iniziale di forzare la mano e ricorre alla fiducia ha progressivamente perso terreno quando si è capito che ai 17 senatori firmatari dell’emendamento che abolisce l’articolo 14 se ne sarebbero aggiunti diversi altri, per il compattamento interno al Movimento 5 Stelle, facendo mancare aritmeticamente i numeri in Aula. E, secondo alcune voci, anche tra gli stessi Democratici sul tema non ci sarebbe più la compattezza che si poteva immaginare.
Ma la partita a questo punto non è solo politica. Dagli alleati di governo arrivano interpretazioni diverse sulla scelta improvvisa di ArcelorMittal di sostituire per l’Italia Matthieu Jehl con Lucia Morselli, manager che ai sindacati ha subito evocato la dura ristrutturazione della Acciai speciali Terni del gruppo ThyssenKrupp. Tra i 5 Stelle c’è chi fa filtrare il timore che di fronte alla crisi di mercato e alla grossa difficoltà dei conti l’azienda possa preparare il disimpegno in Italia, e che il tema dell’“immunità” diventerebbe in questo caso un aspetto irrilevante.
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