Economia

Il bluff sull’Europa di Lega e M5S

La strategia di Lega e MoVimento 5 Stelle dopo la presentazione del DEF (che ancora manca della nota di aggiornamento approvata giovedì dal consiglio dei ministri)

bacio salvini di maio

Francesco Manacorda su Repubblica oggi parla della strategia di Lega e MoVimento 5 Stelle dopo la presentazione del DEF (che ancora manca della nota di aggiornamento approvata giovedì dal consiglio dei ministri):

Il leader della Lega, e in misura appena ridotta anche quello dei Cinque Stelle, sono e si rappresentano oggi in servizio permanente contro l’Europa. Anche la nota di aggiornamento al Def che il consiglio dei ministri ha approvato giovedì (a proposito, dove è finito il testo di quel documento che dovrebbe uscire dal Tesoro?) è stata presentata all’opinione pubblica come il guanto di sfida gettato a una Commissione europea che impone vincoli insopportabili di finanza pubblica e, impedendo di fare deficit a piacimento, frena la crescita.

Una crescita che invece verrà adottando la tattica opposta a quella finora prescritta dall’Ue: ossia facendo maggiori debiti. Non è una tattica nuova, anzi è la più antica che esista, quella di additare un “nemico esterno” contro il quale si chiede una mobilitazione generale: nella loro battaglia contro un’Europa molto indebolita Salvini e Di Maio hanno ovviamente buon gioco.

presidente del consiglio governo lega-m5s

Secondo Manacorda quella di Lega e M5S non è tanto (o per ora) una sfida all’Europa:

È invece una partita in primo luogo interna al Paese e che si svolge sulle due dimensioni indicate dal Presidente: la prima è quella della solidarietà e della coesione sociale immediata, dove non si possono esporre ai rischi di una politica economica avventuristica i risparmi degli italiani, le prestazioni del welfare state e il funzionamento dell’economia.

La seconda dimensione è quella della prospettiva: i giovani e il futuro di cui parla Mattarella sono clamorosamente assenti dai provvedimenti del governo, a meno che non si voglia considerare un interesse verso i giovani la promessa del reddito di cittadinanza. Non una mossa liberatoria del governo contro l’Europa, dunque, ma uno scrollone che rischia di far male all’Italia.

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