Il piano di Enrico Letta per far approvare il Ddl Zan entro la fine della legislatura

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-12-20

Il segretario del Pd Enrico Letta è apparso in una diretta su Instagram insieme ad Alessandro Zan per rilanciare la campagna in favore del disegno di legge contro l’omotransfobia

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Lo stop in Senato al Ddl Zan non scoraggia il deputato che ha dato il nome al disegno di legge, né il segretario del Pd Enrico Letta, apparsi entrambi in una diretta su Instagram per fare il punto sulla situazione della legge contro l’omotransfobia. “L’idea è quella di tenere, da febbraio ad aprile – ha spiegato Letta – cinque agorà straordinarie in 5 grandi città, Milano, Padova, Firenze, Taranto e Palermo, che rilanceranno l’attenzione, i riflettori sui temi del Ddl Zan per consentirci di arrivare ad aprile per tornare alla carica in Parlamento”. L’obiettivo è quindi quello di far tornare attuale l’argomento nel dibattito pubblico, prima di giocarsi nuovamente la partita nei palazzi del potere. Il tutto, entro la fine della legislatura. Il blocco alla discussione della proposta di legge, ottenuto in Senato dalla maggioranza di centrodestra che vi si opponeva, durerà fino ad aprile. “L’idea – prosegue il segretario del Pd – è quella di riempire questo periodo con un lavoro sui territori che rilanci gli obiettivi del Ddl Zan per arrivare ad aprile, dopo una grande mobilitazione, e rilanciare il tentativo di far approvare il Ddl”. In primavera, inoltre, i giochi di potere per l’elezione del Presidente della Repubblica saranno chiusi, lasciando i partiti più liberi di dialogare tra loro sui temi.

Il piano di Enrico Letta per far approvare il Ddl Zan

“Fino all’ultimo giorno della legislatura – conclude Letta – dobbiamo provarci e se i riflettori restano accesi le persone sono più tutelate. Dobbiamo evitare il ritorno nel silenzio. Il nostro compito principale è tenere la luce dei riflettori accesa, solo cosi le persone saranno protette, la questione sarà centrale e potremo far partire il nostro impegno parlamentare. Per noi è un dovere storico fare in modo che il Paese diventi più moderno e civile, con una legislazione in questo campo a livello delle migliori esperienze europee. Questo vuol dire cancellare questo blocco, questa inerzia, questa paura che sembra esserci ad andare nel futuro e che una parte del Parlamento ha dimostrato di avere”.

Il commento di Arcigay: “Da noi spirito di collaborazione”

Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, esprime in una nota la posizione dell’associazione: “Ogni sforzo fatto, specie in sede legislativa, nella direzione del contrasto all’omostransfobia è per noi da accogliere con attenzione e spirito di collaborazione. In questo senso apprezziamo lo spirito con cui il segretario del Pd e l’onorevole Zan hanno annunciato un nuovo iter legislativo sul tema del contrasto ai crimini d’odio. Tuttavia, visto l’esito dell’iter dell’ultimo ddl contro l’omotransfobia e soprattutto considerato il Parlamento che l’ha determinato, ci chiediamo, non senza preoccupazione, se a monte delle agorà verranno definiti punti fermi e irrinunciabili nel testo, e come e se verrà sventato il rischio che l’apertura del dibattito significhi l’apertura di una nuova trattativa al ribasso”.

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