Eni avvia l’iter per aprire il doppio conto in euro e in rubli per pagare il gas russo

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-17

Eni ha annunciato “in via cautelativa” di aver aperto le procedure relative all’apertura presso Gazprom Bank dei due conti correnti denominati K, uno in euro ed uno in rubli

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In vista delle “imminenti scadenze di pagamento” previste per i prossimi giorni, Eni ha avviato “in via cautelativa” le procedure relative all’apertura presso Gazprom Bank dei due conti correnti denominati K, uno in euro ed uno in rubli, indicati da Gazprom Export “secondo una pretesa unilaterale di modifica dei contratti in essere, in coerenza con la nuova procedura per il pagamento del gas disposta dalla Federazione Russa”. Lo rende noto in un comunicato il cane a sei zampe, specificando di avere “già da tempo rigettato tali modifiche”. Della vicenda si era già parlato alla fine del mese di aprile, quando però si trattava ancora di indiscrezioni.

L’Eni avvia l’iter per aprire il doppio conto in euro e in rubli per pagare il gas russo

“Pertanto – si legge – l’apertura dei conti avviene su base temporanea e senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro. Tale espressa riserva accompagnerà anche l’esecuzione dei relativi pagamenti”. Si tratta di una decisione condivisa con le istituzioni italiane “nel rispetto dell’attuale quadro sanzionatorio internazionale e nel contesto di un confronto in corso con Gazprom Export per confermare espressamente l’allocazione a carico di Gazprom Export stessa di ogni eventuale costo o rischio connesso alla diversa modalità esecutiva dei pagamenti”.

Come funziona il pagamento del gas russo

A oggi, Gazprom Export e le autorità federali russe competenti hanno confermato che la fatturazione (effettivamente giunta ad Eni nei giorni scorsi nella valuta contrattualmente corretta) e il relativo versamento da parte di Eni continueranno a essere eseguiti in euro, così come contrattualmente previsto; che le attività operative di conversione della valuta da euro a rubli saranno svolte da un apposito clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca entro 48 ore dall’accredito e senza coinvolgimento della Banca Centrale Russa; e che nel caso di ritardi o impossibilità tecniche nel completare la conversione nei tempi previsti non ci saranno impatti sulle forniture. Dall’altro lato, l’esecuzione dei pagamenti con queste modalità, rileva l’Eni, non riscontra al momento nessun provvedimento normativo europeo che preveda divieti che incidano in maniera diretta sulla possibilità di eseguire le suddette operazioni.

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