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Emma Marrone contro il Foglio per l’articolo di Langone su “Campovolo profanato dalle femministe”

neXtQuotidiano 15/06/2022

Sul quotidiano un attacco gratuito all’evento musicale di sabato scorso contro la violenza di genere. La risposta secca della cantante all’opinionista

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Un attacco gratuito a sette grandi artiste della musica italiana che sabato sera si sono esibite sul mitico palco di Campovolo – a Reggio Emilia – in occasione di un concerto contro la violenza di genere. Sette artiste donne che si sono mescolate, musicalmente, con altrettanti cantanti e cantautori uomini, con lo spartito che suonava le stesse note: dire no agli abusi – fisici e verbali – nei confronti delle donne. E non solo. Un evento che non è piaciuto al giornalista e opinionista Camillo Langone che ha pubblicato su Il Foglio una narrazione testosteronica di quel luogo sacro della musica italiana. Ma Emma Marrone gliene ha volute cantare quattro.

Emma Marrone contro Il Foglio e Camillo Langone

“Con questo articolo non offendete 7 artiste. Calpestate tutte le donne uccise per mano dell’ignoranza. La stessa ignoranza che ha generato questo articolo vomitevole. Mi vergogno per voi”, ha scritto Emma Marrone su Twitter citando l’articolo scritto da Il Foglio. E il riferimento “al plurale” è perché la cantante non si rivolge solamente a chi ha scritto quell’articolo “di commento”, ma anche alla testata che lo ha ospitato. Ma cosa c’era scritto nel pezzo di Camillo Langone? Possiamo definirla un’esaltazione testosteronica dell’uomo rispetto alla donna. Rispetto alle donne che si sono esibite sul palco di Campovolo. In particolare:

“Sia riconsacrato il Campovolo di Reggio Emilia, profanato sabato dalle femministe in concerto (con femministi annessi, al guinzaglio). Il Campovolo, per chi lo ignorasse, è il tempio della differenza sessuale in musica, essendo il palcoscenico prediletto di Luciano Ligabue che ci ha appena organizzato uno dei suoi maxiconcerti”.

Perché sabato scorso, lì si sono esibite Fiorella Mannoia, Emma, Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini e Laura Pausini (e con loro anche Caparezza, Diodato, i Sottotono, Brunori Sas, Eros Ramazzotti, Tommaso Paradiso, Coez). E questo evento organizzato dalle donne contro la violenza di genere non è piaciuto a quel giornalista e opinionista che, già in passato, si era reso protagonista di altre uscite piuttosto fuori luogo. Come accade qualche anno fa, con la querela ricevuta da Ilary Blasi e Francesco Totti per un articolo sui nomi dei figli scelti dalla coppia.

(Foto IPP/Andrea Oldani)

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