Con le elezioni rischio aumento IVA senza legge di bilancio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-08-10

Con la manovra 2020 la posta più pesante è l’aumento dell’Iva, già deciso per legge: l’aliquota ridotta passerebbe dal 10 al 13%, quella ordinaria dal 22 al 25,2, per fare un altro scatto, l’anno successivo, al 26,5%

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Cosa si rischia con le elezioni a ottobre o a novembre? Tecnicamente quello che è più a rischio è la legge di bilancio. Anche se ci sono parlamentari pronti a giurare che il governo potrebbe farla anche in quindici giorni, il rischio di un voto alla fine dell’anno è che si vada verso l’esercizio provvisorio e che scattino le clausole di salvaguardia dell’IVA per 23, 5 miliardi.

Con le elezioni rischio aumento IVA senza legge di bilancio

Con la manovra 2020 la posta più pesante è l’aumento dell’Iva, già deciso per legge: l’aliquota ridotta passerebbe dal 10 al 13%, quella ordinaria dal 22 al 25,2, per fare un altro scatto, l’anno successivo, al 26,5%. Per disinnescare questi aumenti servono misure compensative per 23 miliardi di euro nel 2020 e 28 nel 2021. Quota 100 e reddito di cittadinanza sono già coperti, ma per rispettare gli impegni Ue e ridurre il deficit all’1,8% bisognerà fare anche tagli di spesa per 4/5 miliardi. Servono come minimo 30 miliardi, senza immaginare nuove misure, come flat tax o il taglio del cuneo fiscale. Rosaria Amato su Repubblica elenca gli altri punti in discussione e a rischio:

Ma l’Iva non è l’unico problema: sono molti i dossier economici che rimarrebbero aperti in attesa di soluzione, con la crisi di governo. E se i risparmiatori truffati hanno tirato un sospiro di sollievo il 7 agosto, quando il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha firmato l’ultimo dei decreti attuativi del Fondo di Indennizzo, rimangono ancora in sospeso, approvati “salvo intese”, il decreto Ilva, che ripristina temporaneamente la tutela legale per l’azienda, le norme salva Whirlpool, dal quale dipendono centinaia di posti di lavoro, e quelle per le tutele dei rider.

spread fiducia italia
Lo spread e la fiducia nell’Italia (Corriere della Sera, 10 agosto 2019)

A rischio anche il decreto “salva-conti”, che ha riportato il deficit al 2% scongiurando la procedura Ue, e che però deve ancora essere votato dalla Camera, è in calendario per il 16 settembre. In sospeso il piano di salvataggio di Alitalia, che coinvolge Atlantia, in bilico per la concessione sulle Autostrade, visto che il governo si è espresso per la revoca. C’è poi il capitolo banche, con Mps e il salvataggio di Carige. E rimangono anche i dossier di cui nessuno ormai parla, come le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, svuotata da quota 100.

Le tappe della legge di bilancio e il nuovo governo

Tra i passaggi per la legge di bilancio, il primo è l’approvazione definitiva dell’assestamento di Bilancio 2019, che riduce il deficit di quest’anno al 2%: ha avuto via libera dal Senato, ma non ancora dalla Camera. Il 27 settembre è attesa la nota di aggiornamento al Def, con le nuove previsioni su economia e la finanza pubblica, la cornice del nuovo bilancio. Quest’ultima va presentata in Parlamento al più tardi il 20 ottobre, ma già il 15 del mese il governo dovrà trasmettere alla Ue un documento con i grandi numeri, le misure e gli obiettivi della manovra.

legge di bilancio
Il percorso della legge di bilancio 2020 (La Repubblica, 10 agosto 2019)

Intanto a Piazza Affari soffrono le banche:

Mps, che sconta il fatto di essere controllata dal Tesoro (che entro fine anno dovrebbe far sapere come intende uscire dal capitale), è stata a lungo sospesa finendo per chiudere a -8,54%. Intesa ha perso il 3,6, Unicredit il 5,1%, Bper il 7%, Pop Sondrio il 7,4, Ubi l’8,4 e Banco Bpm il 9,1%. Male anche Poste (-6,7%) e Generali (-2,7%). A fine giornata l’indice principale di Milano, l’Ftse Mib, scende sino a 20.324,23 punti conquistando il triste primato di peggior listino europeo. Altissimo, se si pensa che siamo ad agosto, il volume degli scambi (2,8 miliardi di euro).

Tra i pochi titoli in controtendenza Atlantia (+2,94%, a 24,15 euro), uno dei pochi titoli che potrebbe beneficiare della crisi visto che la rottura tra Salvini e Di Maio potrebbe allontanare il rischio di revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, su cui sino all’ultimo dopo il crollo del ponte Morandi hanno insistito i 5 Stelle.

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