Ecobonus al 110% fino al 2022 anche per le seconde case

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-22

La maggioranza è al lavoro per trovare una sintesi anche sulle modifiche al superbonus al 110% su cui sono stati depositati almeno una cinquantina di emendamenti. C’è forte pressione per estenderlo anche alle seconde case, comprese le unifamiliari, e agli alberghi

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L’Ecobonus al 110% sarà utilizzabile fino alla fine del 2022 e varrà anche per le seconde case. La Stampa spiega oggi che piace a tutti l’ecobonus sulle ristrutturazioni, perché può rappresentare un volano di ripresa per l’edilizia, duramente colpita dalla crisi esplosa con la pandemia.

Le proposte presentate dai “giallorossi” e dal centrodestra sono molte e la sintesi non è semplice visto che le coperture scarseggiano. Per finanziare le modifiche all’intero dl ci sono a disposizione solo 800 milioni di euro. L’idea è quella di estendere la maxi detrazione al 110 per cento, che scatta il 1° luglio, per un altro anno, fino alla fine del 2022. E di far rientrare negli sgravi anche i lavori su tutte le seconde case non di lusso (per ora le villette sono escluse), sugli impianti sportivi, gli alberghi e gli edifici degli enti del Terzo settore. Le  aziende hanno chiesto un meccanismo per ottenere un anticipo di liquidità perché con lo sconto in fattura garantito al cliente gli imprenditori rischiano di aspettare un anno prima di incassare i soldi dei lavori.

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Ecobonus: la mappa del nuovo incentivo (Il Sole 24 Ore, riproduzione parziale, 16 giugno 2020)

La maggioranza è al lavoro per trovare una sintesi anche sulle modifiche al superbonus al 110% su cui sono stati depositati almeno una cinquantina di emendamenti. C’è forte pressione per estenderlo anche alle seconde case, comprese le unifamiliari, e agli alberghi. Questo è uno dei temi che dovrebbe quindi essere oggetto di riformulazione delle proposte parlamentari presentate. C’e’ poi il capitolo degli incentivi per sostenere il settore dell’automotive. La scorsa settimana in Commissione e’ stato bocciato un pacchetto di emendamenti dell’opposizione ma la maggioranza lavora per introdurre dei correttivi a sostegno di uno dei settori considerati più colpiti e per il quale il governo ha già preannunciato un piano di rilancio. Si cerca l’intesa anche per aumentare i fondi per le scuole paritarie, tema su cui preme Italia Viva. Ma sono molti i capitoli su cui sono richiesti correttivi: i fondi per il turismo, altro settore messo in ginocchio dal Covid, le risorse per gli enti locali, l’ampliamento del fondo perduto ai professionisti, una possibile rimodulazione delle scadenze fiscali e delle moratorie sui prestiti e il rifinanziamento del fondo di garanzia centrale per le pmi. La tabella di marcia dei lavori potrebbe subire quindi nuovi rallentamenti dopo il rinvio dell’approdo in Aula da mercoledì 24 giugno a lunedì 29 giugno stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio per concedere alla maggioranza di trovare la quadra.

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