DVB-T2: il nuovo decoder digitale terrestre che costringerà a rottamare le tv

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-11-01

100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l’adeguamento delle tv in vista dello switch off del digitale terrestre attualmente in uso, dovuto al trasferimento delle frequenze per il servizio di telefonia mobile 5G

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La Legge di Bilancio mette sul piatto 100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l’adeguamento delle tv in vista dello switch off del digitale terrestre attualmente in uso, dovuto al trasferimento delle frequenze per il servizio di telefonia mobile 5G. La norma prevede infatti un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l’acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva (tv o decoder) per il passaggio al nuovo standard DVB-T2 dal primo luglio 2022, in base a quanto deciso dall’Unione europea ad aprile scorso per l’assegnazione delle frequenze al 5G. Sono quindi “assegnati 25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022”.

DVB-T2: il nuovo decoder digitale terrestre che costringerà a rottamare le tv

Spetterà all’Agcom, entro il 31 maggio 2018, l’adozione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre, denominato PNAF 2018. Il digitale terrestre di seconda generazione ci costringerà quindi a rottamare i televisori (o forse ad acquistare nuovi decoder per utilizzarli): in totale non è facile stimare ad oggi quanti saranno gli utenti che dovranno cambiare televisore o adeguarlo. Bisogna infatti fare i conti col fatto che da gennaio del 2017, in previsione dello switch-off, sono stati venduti solo televisori in grado di ricevere le nuove trasmissioni. Inoltre nel frattempo proseguirà un naturale rinnovo del parco televisori. Non è comunque escluso che all’occorrenza gli incentivi attualmente previsti vengano innalzati.
digitale terrestre seconda generazoione dvbt2 codec - 1
Sarà entro il 28 febbraio del 2019 che avverrà il rilascio da parte del Ministero dello sviluppo economico dei diritti d’uso, che prevedono per il servizio pubblico ”radiofonico, televisivo e multimediale sino al 40% della capacità trasmissiva del multiplex regionale”. Il periodo transitorio vero e proprio poi sarà quello dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2022, quando secondo modalità non ancora definite avverrà il passaggio vero e proprio da una tecnologia all’altra. In tutto ciò poi la nuova rivoluzione digitale nelle case degli italiani, entrerà non soltanto una nuova numerazione sul telecomando, ma anche apparecchi televisivi adeguati ai nuovi standard in vendita dal 2017. Dovranno anche essere adeguate le antenne centralizzate dei condomini. Per tutto questo la legge di Bilancio mette sul piatto 100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l’adeguamento delle tv in vista dello switch off. La norma prevede infatti un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l’acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva (tv o decoder) per il passaggio al nuovo standard DVB-T2. Sono quindi “assegnati 25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022”.

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