Perché è difficile credere alla storia di Draghi che vuole silurare Speranza

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-04-13

La notizia è stata riportata da Il Messaggero, ma gli attestati di stima del Presidente del Consiglio nei confronti del Ministro della Salute non sono mai mancati

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Ogni giornalista ha le proprie fonti e gli articoli che confeziona (soprattutto in ambito politico) sono frutto di messaggi, carteggi, chiacchierate e voci che trapelano dagli ambienti interni al parlamento, al governo e ai diversi partiti. Per questo motivo non possiamo – e non ci permettiamo – di smentire con certezza la ricostruzione fatta da Marco Conti su Il Messaggero e il suo articolo su Draghi silura Speranza. Sta di fatto, però, che alcune incongruenze in questa storia sono abbastanza evidenti. Proviamo a metterle in riga per restituire un quadro della situazione.

Draghi silura Speranza? Perché è difficile credere a questa ricostruzione

Secondo quanto riportato sull’edizione de il Messaggero in edicola oggi:

Il tentativo è in atto e, malgrado il diretto interessato abbia raddoppiato l’ esposizione mediatica, il suo destino pare segnato. Il presidente del Consiglio – non potendo dimissionare ministri – sta infatti cercando il modo per convincere il titolare della Salute Roberto Speranza ad accettare un nuovo incarico prima di tramutarsi in un problema per la stessa tenuta della maggioranza.

Insomma, secondo Marco Conti ci sarebbe un piano nella testa del Presidente del Consiglio: non tanto il siluramento dell’attuale Ministro della Salute, ma un demansionamento. Quindi, Mario Draghi starebbe pensando di chiedere a Roberto Speranza di fare un passo indietro e accettare un altro incarico. Sempre all’interno di questo esecutivo.

Ma le prime perplessità emergono dalla difesa fatta da Mario Draghi nei confronti di Roberto Speranza nel corso dell’ultima conferenza stampa. Rispondendo a una domanda sui continui attacchi da parte di Matteo Salvini nei confronti dell’attuale capo del dicastero della Salute, il Presidente del Consiglio ha risposto: “L’ho voluto io nel mio governo, ne ho molta stima”.

Secondo la ricostruzione de il Messaggero, questo attestato di stima sarebbe proprio il sintomo della tesi “Draghi silura Speranza” perché ne avrebbe parlato dal punti di vista umano e non professionale. Insomma, una tesi un po’ ardita che – facendo un’ulteriore analisi più approfondita dei primi mesi del governo Draghi – viene smentita anche da fatti concreti: fino a questo momento, il Presidente del Consiglio ha sempre ascoltato il parere del Ministro della Salute e le indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico.

Certamente, da quando è arrivato a Palazzo Chigi, il capo del governo ha dato diverse svolte alla composizione della complessa macchina che sta gestendo la pandemia (sia a livello tecnico che politico): il cambio del commissario per l’emergenza Coronavirus (con l’avvicendamento Arcuri-Figliuolo) e il dimezzamento del Cts e i ruoli specifici assegnati ai componenti del Comitato hanno rappresentato quei pochi punti di svolta e discontinuità rispetto al precedente governo. Ma Speranza è sempre stato difeso pubblicamente da Draghi, anche dalle pressioni interne della Lega, con il Carroccio che è l’unico partito della maggioranza a picconare nei confronti del Ministro della Salute. Insomma, sembra difficile pensare – almeno per il momento – a un demansionamento.

(foto: Foto IPP/spgr/Francesco Ammendola)

 

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