Politica
“L’ho voluto io nel governo e ne ho molta stima”. Lo stop di Draghi agli attacchi di Salvini a Speranza
neXtQuotidiano 08/04/2021
Lo ha detto il premier dopo l’incontro con il leader della Lega di questo pomeriggio
Mario Draghi (finalmente) ha detto basta a Matteo Salvini: basta attaccare il ministro della Salute Roberto Speranza, che il leader della Lega ha preso ormai di mira, colpevole – secondo lui – di essere il responsabile di tutti i mali dell’economia e della sanità italiana: “vede tutto rosso”, è tra le frasi più gentili che il senatore verde ha rivolto a Speranza. Che, aveva risposto (egregiamente): “Non si fa politica sulla pandemia”. Oggi la difesa è arrivata direttamente dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che nel pomeriggio ha incontrato Salvini. Ha detto poi il premier: “A Salvini ho detto questo: ho voluto io Speranza nel governo e ne ho molta stima”. Una frase breve e concisa, con cui però il Primo ministro ha messo la parola fine su questo botta e risposta sul ministro della Sanità.
E soprattutto: ha detto a Matteo Salvini di smetterla, perché tanto non attacca. Il ministro della Salute di Leu lì è e lì resta. Ogni altra polemica è sterile e controproducente. E, chissà se c’entra qualcosa il fatto che questa mattina – come Draghi ha sottolineato poi in conferenza stampa – il premier abbia incontrato l’ex segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani, che aveva chiesto di incontrarlo per parlare con lui di varie questioni politiche. Tra cui anche questa che riguardava lo sconto Salvini-Speranza: “Basta attacchi a Speranza, Salvini gioca due parti in commedia”.
Perché – lo ricordiamo – Matteo Salvini è azionista di questo governo, ha dei ministri (anche in posizioni chiave, come lo Sviluppo economico). E tutti insieme si fa parte della maggioranza. Quindi: il ministro Roberto Speranza è anche ministro sostenuto dalla Lega. Allora basta: o dentro o fuori, ma – è quanto voleva far trapelare Draghi – se si è dentro lo si è come in una squadra. Tutti insieme. E lui – Speranza – ha detto il premier: “L’ho voluto proprio io”.