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Cosa vuole fare Draghi dopo l’alzata di testa di Salvini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-02-03
Giorgetti diserta il voto sulle nuove regole per la dad. I due ministri Stefani e Garavaglia votano contro. Ed è nuova tensione nel governo
Alla fine lo strappo è arrivato. La Lega ha deciso di non votare (e addirittura uno dei tre ministri ha deciso di disertare il Consiglio dei Ministri) l’ultimo decreto legge che fornisce le nuove linee guida per la scuola che – di fatto – cancella la didattica a distanza per i bambini e ragazzi già vaccinati. Un gesto che ha provocato l’immediata reazione del mondo politico, con il presidente del Consiglio Mario Draghi che non ha per nulla apprezzato l’alzata di testa di Matteo Salvini.
Draghi-Salvini, la diserzione della Lega non è piaciuta al capo del governo
“Prendo atto della scelta della Lega. Ringrazio il ministro Garavaglia, perché conosco le difficoltà del partito su questi temi. Ma sono misure necessarie per tornare alla normalità e le prenderemo lo stesso”. Queste le poche parole pronunciate dal Presidente del Consiglio dopo che il ministro del Turismo ha spiegato le ragioni che hanno portato il Carroccio a decidere di non votare l’ultimo provvedimento: “No alla discriminazione dei bambini tra non vaccinati e vaccinati”. E in Consiglio dei Ministri, come abbiamo spiegato ieri sera, c’erano solamente due dei tre rappresentanti della Lega: Garavaglia, per l’appunto, ed Erika Stefani.
Mancava Giancarlo Giorgetti. Come riporta Tommaso Ciriaco sul quotidiano La Repubblica, l’assenza di Giancarlo Giorgetti è quella che rappresenta maggiormente lo strappo all’interno della maggioranza. Già nella mattinata di martedì, il Ministro dello Sviluppo Economico aveva parlato con Mario Draghi annunciando la posizione avversa del suo partito sulle nuove regole che aboliscono la Dad per gli studenti già vaccinati. Uno strappo annunciato, dunque, mentre Matteo Salvini – nel tentativo di recuperare punti nei sondaggi – sembra essere sempre più tentato dall’ipotesi di tirare fuori il suo partito dalla maggioranza.
Le tensioni Draghi-Salvini, dunque, si sono palesate in tutta la loro potenza. Uno strappo che potrebbe avere conseguenze pesanti. Perché se la Lega continuerà in questo tentativo elettorale di uscire dall’esecutivo, anche Forza Italia potrebbe decidere di seguire lo stesso percorso. Non per motivi “politici”, ma di opportunismo politico. È noto a tutti, infatti, che il segretario del Carroccio e Silvio Berlusconi abbiano intensificato i propri incontri e contatti nella speranza di creare una nuova coalizione – una federazione – di centrodestra che escluderebbe (di fatto) Fratelli d’Italia. Una frattura conclamata dopo la mosse sull’elezione del Presidente della Repubblica che hanno fatto indispettire, per usare un eufemismo, Giorgia Meloni.
Cosa si nasconde dietro lo strappo
Ma il rapporto Draghi-Salvini sarebbe esploso non per le posizioni del leghista contro il capo del governo, ma per attaccare altri esponenti dell’esecutivo. Perché lo strappo – come spiega il quotidiano La Stampa – potrebbe non portare a una fuoriuscita del Carroccio, ma una nuova richiesta di rimpasto:
“Matteo Salvini vuole restare al governo, ma a modo suo, facendo molto rumore. Dopo aver insistito affinché Mario Draghi rimanesse a Palazzo Chigi, la Lega torna a puntare i piedi, mettendo nel mirino Roberto Speranza”.
Ancora una volta, dunque, il Ministro della Salute finisce nel mirino del Carroccio. E, secondo varie interpretazioni, è lui il vero obiettivo di Matteo Salvini e del Carroccio. Ma Draghi, come già fatto la scorsa settimana respingendo al mittente le richieste di sostituzione di Luciana Lamorgese al Viminale, non intende modificare la sua squadra, sottolineando come la via per uscire dalla pandemia è stata tracciata. Anche con il decreto approvato ieri, senza il consenso della Lega.
(Foto IPP/Gioia Botteghi)