Dopo la scritta alla Garbatella Giorgia Meloni pensa che La Russa sia diventato un bersaglio

di Maria Teresa Mura

Pubblicato il 2022-10-15

“Clima di odio” contro La Russa secondo Giorgia Meloni dopo la scritta alla Garbatella

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Giorgia Meloni interviene sulla sua pagina Facebook per difendere Ignazio La Russa. Ieri sera Fratelli d’Italia ha reso noto che la sede alla Garbatella del partito era stata imbrattata con una scritta contro il neo presidente del Senato. A preoccupare non tanto le parole ma il simbolo a corredo della frase “La Russa Garbatella ti schifa” quanto la stella a cinque punte che richiama le Brigate Rosse. Indaga anche la Digos.

Dopo la scritta alla Garbatella Giorgia Meloni pensa che La Russa sia diventato un bersaglio

Ecco cosa ha detto Giorgia Meloni in difesa di La Russa, parlando di clima d’odio contro di lui: “Le prime parole di Ignazio La Russa come Presidente del Senato sono state quelle di un uomo che conosce bene il peso delle Istituzioni e che farà di tutto per rappresentare con imparzialità e autorevolezza la seconda carica dello Stato.

Eppure diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico.
E così, accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico, perché l’Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme”.

Intanto per quelle parole considerate minacce contro il neo presidente del Senato si sta muovendo anche la Digos: non solo in via Guendalina Borghese, oggi sede di FdI e prima del Msi, sono intervenute polizia e carabinieri. Le indagini sono  state affidate agli uomini della Digos che hanno avviato i primi accertamenti. Al vaglio degli investigatori le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona

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