Dopo la desecretazione dei verbali del CTS il governo deve spiegare il lockdown

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-08-06

Il verbale del Comitato Tecnico Scientifico del 7 marzo scorso desecretato oggi non consigliava un lockdown totale. Ma Conte ha annunciato lo stesso il decreto #Iorestoacasa

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato il 9 marzo scorso il decreto #Iorestoacasa in cui dichiarava l’Italia zona protetta e prevedeva anche lo stop agli spostamenti, la chiusura delle scuole fino al 3 aprile e il blocco di ogni manifestazione sportiva, compresi i campionati di calcio.

Dopo la desecretazione dei verbali del CTS il governo deve spiegare il lockdown

Il verbale del Comitato Tecnico Scientifico del 7 marzo scorso desecretato oggi però non consigliava un lockdown totale. Il Comitato tecnico scientifico, nel verbale del 7 marzo, individuava “le zone cui applicare le misure di contenimento della diffusione del virus più rigorose rispetto a quelle da applicarsi all’intero territorio nazionale, nelle seguenti: Regione Lombardia, e province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia e Modena; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova e Treviso, Alessandria e Asti”. Dunque l’indicazione era di misure differenziate per territori. Eppure il 9 marzo viene annunciato il lockdown totale dell’Italia.

Il giorno successivo alla riunione del Comitato tecnico scientifico, l’8 marzo, il premier Giuseppe Conte annuncia il Dpcm con il quale si dispone, come suggerito dagli esperti, misure più stringenti per la Lombardia e altre 14 province (oltre a quelle individuate dal Cts si aggiungono anche Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli). Il 9 marzo, invece, arriva la chiusura totale di tutta Italia con il decreto #iorestoacasa, che prevede anche lo stop agli spostamenti, la chiusura delle scuole fino al 3 aprile e il blocco di ogni manifestazione sportiva, compresi i campionati di calcio. Il verbale del Cts sulle chiusure è del 7 marzo ed è il numero 21. Il verbale successivo pubblicato dalla Fondazione Einaudi è il numero 39 del 30 marzo. Per cui al momento mancano i verbali delle altre 18 riunioni degli esperti. Sul sito della Fondazione sono solo 5 i documenti consultabili.

verbale cts 7 marzo

Nel verbale del 7 marzo 2020 il Comitato tecnico scientifico istituito con un’ordinanza del capo dipartimento della Protezione Civile del 3 febbraio proponeva di “definire due livelli di misure di contenimento da applicarsi: uno nei territori in cui si è osservata ad oggi maggiore diffusione del virus, l’altro, sull’intero territorio nazionale”. “Il Comitato – si legge nel documento pubblicato sul sito della Fondazione Luigi Einaudi – propone quindi di rivedere la distinzione tra c.d. “zone rosse” (gli undici comuni di cui al Dpcm 1 marzo 2020) e “zone gialle” (Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, nonché le province di Pesaro Urbino e Savona).

verbale cts 7 marzo 1

“Il Comitato tecnico scientifico individua pertanto – scrivono gli esperti – le zone cui applicare misure di contenimento della diffusione del virus più rigorose rispetto a quelle da applicarsi nell’intero territorio nazionale, nelle seguenti: Regione Lombardia e province di Parma, Piacenza rimini, Reggio Emilia e Modena; Pesaro Urbino; Venezia, Padova e Treviso, Alessandria e Asti”. Per quanto riguarda i provvedimenti da adottare per contenere la pandemia su tutto il territorio nazionale il Comitato tecnico scientifico sottolinea nel documento del 7 marzo 2020 che “confermando l’utilità di tutte le misure di carattere nazionale già individuate dal Dpcm del 4 marzo 2020, individua, inoltre, ulteriori misure di contenimento del virus da applicarsi”, tra queste si suggerisce: “apertura al pubblico dei musei ed altri istituti e luoghi della cultura a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata tali da evitare assembramenti di persone; svolgimento delle attività di ristorazione e bar con obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; sospensione delle attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e discoteche; divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena; limitazioni della mobilità ai casi strettamente necessari; sospesi i servizi educativi per l’infanzia e attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado; sospensione delle attività svolte dai tribunali; apertura luoghi di culto condizionata all’adozione di misure volte a evitare assembramenti; raccomandato presso tutti gli esercizi commerciali l’accesso con modalità contingentate e misure volte a evitare assembramenti”. Conte ha deciso in base a un principio di maggiore prudenza rispetto a quanto suggerito dal Comitato Tecnico Scientifico? Se ha deciso di agire così, allora è stata una decisione politica, visto che i tecnici consigliavano altro.

Leggi anche: I verbali del CTS pubblicati dalla Fondazione Einaudi

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