Attualità
La storia della donna con il barboncino sbarcata dalla Tunisia
neXtQuotidiano 28/07/2020
I migranti in pantaloncini, occhiali da sole e sigaretta in mano, sono stati fatti sbarcare a molo Madonnina. Le tre donne, una delle quali con un grosso cappello di paglia, avevano con loro anche dei bagagli. Il gruppo sembrava formato da vacanzieri. Ma come hanno fatto ad arrivare?
Da ieri sui social network circola morto la storia degli undici tunisini, fra cui tre donne e un cane barboncino tenuto al guinzaglio, che sono stati intercettati e trasbordati sul gommone della Guardia costiera mentre erano, su un barchino, a largo di Lampedusa (Ag). I migranti in pantaloncini, occhiali da sole e sigaretta in mano, sono stati fatti sbarcare a molo Madonnina. Le tre donne, una delle quali con un grosso cappello di paglia, avevano con loro anche dei bagagli. Il gruppo sembrava formato da vacanzieri. I migranti sono riusciti ad arrivare sulla terraferma e stavano abbandonando il barchino che gli aveva consentito l’approdo quando sono stati avvistati ed è scattato l’allarme. L’area di Portu ‘Ntoni e Cala Croce sono tradizionalmente affollate dai turisti.
Lampedusa: #risorseINPS clandestini sbarcano con cane barboncino, smartphone, occhiali da sole, catenine, braccialetti e anelli con pietra preziosa, orologi, sigarette, cappello di paglia e bagagli a mano. C’è chi dice che scappano dalla guerra: fanculo! #RadioSavana @BasedPoland pic.twitter.com/oXoKgH4CMW
— RadioSavana (@RadioSavana) July 27, 2020
La donna proprietaria del cane intervistata da News Mediaset con occhiali da sole e zainetto in spalla ha ricostruito il viaggio: “Abbiamo comprato, tutti quanti, una barca. Ognuno di noi ha dato un poco di soldi e abbiamo guidato per arrivare qua”. Accanto a lei un uomo, con canottiera, pantaloncino e cappellino, che è, all’improvviso, è sbottato: “Sono scappato dal mio paese, paese di m..”. E ancora: “Sono stata 15 anni in Italia, poi sono tornata nel mio paese e ora sono tornata di nuovo in Italia perché mi piace. Spero di trovare un lavoro e la libertà perché in Tunisia è piena di carceri, è piena di schifo”. Come abbiamo spiegato, quello di ieri è un cosiddetto “sbarco fantasma”, ovvero effettuato non attraverso le navi delle ONG ma con un viaggio di fortuna da costa a costa. Giusto un esempio per dare l’esatta dimensione del fenomeno: dal 1 gennaio al 1 settembre 2019 (un periodo nel quale il ministro dell’Interno era un certo Matteo Salvini) in Italia sono sbarcati 5.025 migranti (tutti mentre Salvini era al governo). Di questi però solo 472 sono arrivati a bordo delle imbarcazioni delle ONG. Gli altri 4.553 sono arrivati in un altro modo. All’epoca, mentre Salvini ingaggiava furiose battaglie di chiacchiere con le ONG, si arrivava con i barchini che hanno una curiosa caratteristica: non possono essere respinti perché quando vengono avvistati si trovano già nelle acque italiane e non è possibile ingaggiare una tarantella con Malta tirando fuori il centimetro per misurare la distanza dal “porto sicuro” più vicino. Per questo Salvini non ne parlava.