La solita buffonata a 5 Stelle del divieto di botti a Capodanno a Roma

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-12-31

Ci sono gag che hanno fatto la fortuna della comicità, ma che a ripeterle troppo diventano un po’ stantie. Un esempio perfetto è quello delle torte in faccia nei film muti, ma volendo si potrebbe allargare il discorso all’ordinanza che Virginia Raggi da tre anni a questa parte firma con l’intenzione di vietare botti e …

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Ci sono gag che hanno fatto la fortuna della comicità, ma che a ripeterle troppo diventano un po’ stantie. Un esempio perfetto è quello delle torte in faccia nei film muti, ma volendo si potrebbe allargare il discorso all’ordinanza che Virginia Raggi da tre anni a questa parte firma con l’intenzione di vietare botti e fuochi d’artificio a Roma. Un atto, per riprendere le parole della prima cittadina 5S, «che garantirà l’incolumità dei cittadini» e servirà a contenere anche poco desiderate «emissioni inquinanti». Paradosso: a violare il divieto sarà proprio il Campidoglio. Sul sito della Festa di Roma fa capolino l’annuncio del grande show pirotecnico di mezzanotte al Circo Massimo: 24 show in uno per 10 fiammeggianti minuti. Il Comune multerà il Comune? No, perché il documento siglato da Raggi salva gli spettacoli di professionisti autorizzati. Ma il punto non è mica questo.

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Per capire cosa stia succedendo bisogna fare un passo indietro. Nel 2016, quando era al suo primo capodanno da sindaca di Roma, Virginia Raggi promulgò l’ordinanza con il divieto di botti a metà dicembre, perché giustamente c’è bisogno che la cittadinanza sia in grado di conoscere l’ordinanza per rispettarla e ci vuole del tempo. Ma l’ordinanza venne impugnata da rivenditori e produttori di botti al TAR che diede loro ragione. E questo scatenò il vittimismo a 5 Stelle, perché – povera stellina – la Raggi aveva fatto quello che fanno tanti sindaci ma l’ordinanza annullata era soltanto la sua.

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L’ordinanza anti botti del Comune di Roma

In realtà quell’ordinanza venne annullata anche a causa di una serie di errori tecnici contenuti, come ad esempio il mancato invio alla Prefettura. Ma da quell’anno la Raggi s’è fatta più furba. Sia l’anno scorso che quest’anno il Comune ha emesso l’ordinanza poche ore prima di Capodanno (il 29 dicembre nel 2017, il 30 dicembre nel 2018). Così, anche volendo, non c’è tempo per i ricorsi al TAR. Ma così, anche volendo, non c’è il tempo materiale affinché la popolazione conosca la norma e si conformi ad essa. Infatti l’anno scorso la norma venne bellamente ignorata da tutti e nessuno fece multe per i botti. E la stessa cosa accadrà anche quest’anno. Ma intanto la Raggi l’ordinanza l’ha emanata e ha potuto fare bella figura con gli animalisti. Due piccioni con una fava.

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