«Il governo va verso il divieto assoluto di attività all’aperto»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-18

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, annuncia: “Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto”

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“Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto“. Lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervistato dal Tg1 sulle misure anti Coronavirus. “Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l’appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto”, ha spiegato.

«Il governo pensa al divieto assoluto di attività all’aperto»

Intervistato poi dal Tg1, il ministro Spadafora è stato ancora più chiaro sulla questione delle “ulteriori misure” che il governo dovrà prendere nel caso in cui non venga rispettata l’ordinanza di restare a casa: “Nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di un divieto completo anche all’attività all’aperto perché, quando abbiamo lasciato questa possibilità, l’abbiamo fatto seguendo le indicazioni della comunità medico-scientifica ce ci diceva che era importante dare la possibilità alle persone di correre, anche per altre patologie sanitarie. Però – ha aggiunto Spadafdora – l’appello generale era di restare a casa e se questo non viene ascoltato, saremo costretti a porre un divieto assoluto”.

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Il ministro ha anche fatto sapere che la Serie A potrà riprendere l’attività il 3 maggio. E con il governo si schiera anche il virologo Roberto Burioni. “Sono giorni decisivi – avverte Burioni interpellato dall’AGI – e il nostro Paese e’ in grave pericolo. Dobbiamo in questa fase fare una divisione tra cose indispensabili e cose rimandabili. Non è questione di fare la corsetta o no, ma di ridurre al minimo il rischio. Ricordandoci che questo virus non si trasmette da solo ma tramite noi. Bisogna evitare il più possibile contatti, effettuare il distanziamento sociale, non c’e’ altra via al momento per contenere l’epidemia. Cosa ci vuole di più per far capire la situazione alla gente? Non possiamo assolutamente allentare la presa, tutti devono restare a casa, anche e soprattutto nelle Regioni dove i casi sono meno, proprio per evitare che esplodano altri focolai tipo Lombardia.

Il TAR della Campania sull’ordinanza che vieta le passeggiate

La notizia arriva mentre il Tribunale Amministrativo della Campania ha dato ragione a Vincenzo De Luca e alla sua ordinanza numero 15 del 13 marzo con il chiarimento numero 6 del 14 marzo. De Luca aveva disposto “l’obbligo di rimanere nelle proprie abitazioni” per i cittadini campani consentendo solo spostamenti temporanei e individuali per esigenze lavorative o per motivi di salute o necessita’ come fare la spesa. Il chiarimento del giorno successivo, invece, conteneva la specifica che “l’attività sportiva, ludica o ricreativa all’aperto in luoghi pubblici o aperti al pubblico non e’ compatibile con il contenuto dell’ordinanza” e quindi non consentita. Dato “il rischio di contagio, ormai gravissimo sull’intero territorio regionale” va “accordata prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica nella valutazione dei contrapposti interessi” vista la situazione emergenziale” il TAR ha respinto l’ordinanza cautela di sospensione dell’ordinanza.

vincenzo de luca

Inoltre, il decreto monocratico del Tar Campania ha anche rilevato come “l’ordinanza 15/2020 richiama plurime disposizioni legislative che fondano la base legale del potere di adozione di misure correlate a situazioni regionalmente localizzate, il che esclude ogni possibile contrasto di dette misure con quelle predisposte per l’intero territorio nazionale”. Il presidente della quinta sezione del Tar Campania “fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 21 aprile 2020”.

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