Perché la disoccupazione è cresciuta a ottobre

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-11-30

L’Istat registra come il tasso di disoccupazione ad ottobre sia salito al 10,6% (+0,2% su base mensile) ma c’è un dato a cui questa crescita va correlata: quello degli inattivi

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L’Istat ha pubblicato oggi i dati provvisori sulla disoccupazione relativa al mese di ottobre. In base ai dati raccolti la stima degli occupati a ottobre 2018 risulta sostanzialmente stabile e il tasso di occupazione, pari al 58,7%, non fa registrare variazioni congiunturali. Un dato più interessante è l’aumento del tasso di disoccupazione che sale al 10,6% (+0,2 punti percentuali su base mensile). Anche il tasso di disoccupazione giovanile aumenta leggermente e si attesta al 32,5% (+0,1 punti). Cosa significa? Che le politiche del governo e il Decreto Dignità voluto da Di Maio non stanno funzionando?

Aumenta la disoccupazione ma diminuiscono gli inattivi

La risposta, per il momento,è no. L’Istat infatti informa che per il secondo mese consecutivo è cresciuta la stima delle persone in cerca di occupazione (+2,4%, pari a +64 mila unità). A ottobre infatti l’Istituto di statistica stima ci sia stato un calo del 0,6% degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (pari a -77 mila unità). La diminuzione del numero delle persone che non hanno un lavoro e non sono nemmeno alla ricerca di un’occupazione coinvolge uomini e donne e si distribuisce in tutte le classi di età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di inattività – fa sapere l’Istat – scende al 34,2% (-0,2 punti percentuali).

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Questo però non significa che l’aumento del tasso di disoccupazione sia una diretta conseguenza di quanto sta facendo il governo Conte. Quindi sarebbe scorretto sostenere, in base a questi dati, che le politiche del Lavoro di Di Maio stanno fallendo. Semplicemente perché non è possibile dirlo basandoci su queste stime. Il tasso di disoccupazione cresce di 0,3 punti percentuali tra le donne e di 0,1 punti tra gli uomini e parallelamente il tasso di inattività cala di 0,3 punti per le donne e 0,1 punti per gli uomini. Si vede quindi che l’aumento del tasso di disoccupazione è legato all’aumento del numero degli inattivi che si mettono a cercare lavoro.

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Ci sono infatti circa 77mila inattivi in meno e circa 64mila disoccupati in più. Ed è per questo motivo che si è assistito ad un aumento del numero dei disoccupati. Non è ancora chiaro al momento – perché è troppo presto per dirlo – se la diminuzione degli inattivi, ovvero l’aumento di persone che si mettono alla ricerca di un lavoro è dovuto al Decreto Dignità voluto dal ministro del Lavoro oppure se si tratta di un dato temporaneo.

È presto per dire se è merito (o colpa) di Di Maio e del decreto Dignità

Su base trimestrale invece l’Istat rileva come il calo degli occupati si associ a quello dei disoccupati (-2,5%, pari a -70 mila) mentre risultano in aumento gli inattivi (+0,4%, +56 mila). Su base annua invece  l’occupazione cresce dello 0,7%, pari a +159 mila unità.  Su base annua, l’occupazione cresce dello 0,7%, pari a +159 mila unità. A registrare il maggiore calo del tasso di inattività è la categoria degli over 50 (-0,5%) che al contempo registra una crescita del livello occupazionale pari 0,2% rispetto a settembre. Diminuisce invece in maniera più lieve (-0,2%) il tasso di inattivi tra i giovani a cui fa seguito un altrettanto lieve aumento della disoccupazione (+0,1%).

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Rispetto ai tipi di contratto (a termine o a tempo indeterminato) nell’arco dei dodici mesi la crescita occupazionale si concentra fortemente tra i lavoratori a tempo determinato (che registra un +10,5%, pari a +296 mila unità) mentre cala il numero dei lavoratori a tempo indeterminato (-0,9%, -140 mila). Nell’ultimo trimestre è stato registrato un calo di 64mila unità per quanto riguarda i lavoratori a tempo indeterminato e un aumento di 62mila unità dei dipendenti con contrattoa tempo determinato. Il numero dei lavoratori autonomi invece rimane sostanzialmente invariato.

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Fonte: Eurostat

I dati Eurostat certificano invece come all’interno dell’area dei 28 paesi membri della UE il nostro paese sia il terzo per tasso di disoccupazione dopo Grecia (18,9%) e Spagna 814,8%). Come sottolinea su Twitter il Direttore Fondazione ADAPT Francesco Seghezzi rispetto ai mesi passati quelli di ottobre sono dati positivi, con calo degli inattivi che genera nuovi disoccupati. Bisogna però aspettare i prossimi mesi per vedere se è un effetto del Decreto Dignità oppure no.

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