Come Diego Fusaro pietisce un po’ di attenzione durante la crisi di governo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-08-28

Il povero Fusaro è scomparso dalle televisioni, tutta colpa di questa brutta crisi di governo che impedisce al filosofo di dispensare nell’etere le sue turboperle di titanica saggezza. E così il nostro le prova tutte per farsi notare, speriamo che prima o poi qualcuno lo accontenti (magari c’è posto da Barbara D’Urso o all’Isola dei Fumosi)

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Sono giorni difficili per il filosofo di Spotorno. L’allievo indipendente di Marx ed Hegel Diego Fusaro ci tiene a farci sapere la sua irrinunciabile opinione sul governo M5S-PD che per l’occasione ha già soprannominato governo giallofucsia. Ma i crucci del filosofo che combatte la globalizzazione e il capitalismo cosmopolita a furia di tweet contro l’Erasmus o Roberto Saviano non riguardano la fine del sovranismo in salsa grillo-leghista.

Fusaro e quell’eroe di Slobodan Milošević

Il suo problema è un altro: nessuno se lo fila. Ieri un divertente e gustoso battibecco con David Parenzo iniziato con una discussione sul curriculm del giornalista e terminato con il conduttore de La Zanzara e di In Onda che rinfacciava al turbofilosofo i messaggini con cui il nostro eroico nemico del Capitale implorava di essere invitato in questa o quella trasmissione. Qualche tempo dopo Fusaro se l’è presa con la giornalista de La 7 Gaia Tortora, la quale gli ha rinfacciato per l’ennesima volta la questione delle assillanti richieste di essere invitato, intervistato, collegato per poter turbopensare in diretta e non solo sui social media di quel perfido di Zuckerberg.

diego fusaro boskov milosevic - 1

Non potendo andare in televisione per colpa dell’ostracismo giallofucsia (ma chissà perché allora non lo invitano su Rai 2) il nostro ha capito che l’unico modo per farsi notare è spararle grosse. Più grosse sono più fanno rumore e più fanno rumore più fanno ridere. Magari come strategia per accreditarsi come raffinato pensatore e acuto interprete del presente non è il massimo, ma che ci volete fare, qui stanno tutti a pensare alla crisi di governo e non al capitalismo sans frontières o al padronato cosmopolitico. E quale occasione migliore per essere presi sul serio quella di rispondere all’account parodia di VujadIn Boskov (che per la cronaca è morto nel 2014)?

diego fusaro boskov milosevic - 2

Per quanto assurdo possa sembrare Fusaro risponde con quella che sembra essere assoluta mancanza di ironia ad un tweet in cui il fake di Boskov gli ricorda che grazie ad Internet tutti possono leggere le “fesserie” che twitta a getto continuo. Il turbofilosofo non si perde d’animo e fa sapere che conosce bene la Serbia “quella dell’eroico Slobodan Milošević” e che Boskov ha “fatto bene a venire via di là perché là – Dio abbia in gloria la Serbia – i globalisti come te sono sbertucciati dal mattino a sera senza posa”. Ora ci sono alcune cose che on tornano. La prima è come faccia Fusaro a conoscere bene la Serbia di Milošević visto che l’ultimo mandato dell’ex Presidente terminò nel 2000, quando Fusaro aveva 17 anni. La seconda è che Boskov lasciò la Jugoslavia negli anni Settanta, quando il Presidente era Tito. La terza è che definire Milošević “eroico” è un insulto visto che l’ex Presidente serbo fu incriminato dal Tribunale Internazionale dell’Aja con l’accusa di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità Milošević si salvò dalla condanna solo perché morì prima. Ma a Fusaro non interessa qui ripercorrere le tappe della vicenda giudiziaria. Fusaro non merita questa fatica. Ci basti qui sottolineare come per l’ennesima volta il filosofo torinese abbia perso un’occasione per tacere. Speriamo che prima o poi lo invitino da qualche parte, magari in combo con il Divino Otelma.

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