Politica

Luigi Di Maio: l’ex capo M5S dice «Basta capi» per fermare Di Battista

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-18

Poi passa alle minacce: «Il Movimento può governare l’Italia per i prossimi 20 anni»

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In un’intervista dai toni più che criptici rilasciata a Luca De Carolis del Fatto Quotidiano Luigi Di Maio ferma la corsa di Alessandro Di Battista alla leadership del MoVimento 5 Stelle schierandosi a favore dell’istituto collegiale per la guida del M5S e fermando anche le ambizioni di Davide Casaleggio:

Cos’è questa segreteria invocata da Beppe Grillo?
Prima di ogni altra cosa voglio dire, anche in base alla mia passata esperienza da capo politico, che il Movimento è composto da tante anime e questa diversità è una ricchezza. Dobbiamo trovare il modo di tenere assieme queste anime e di fare sintesi, una volta per tutte. Così si rischia un accordo tra correnti basato sulla spartizione dei posti. Non dobbiamo partire dai nomi, ma dai temi. Negli Stati generali dovremo stabilire i nuovi obiettivi del M5S, il suo programma per i prossimi dieci anni.

L’epoca del capo politico è finita?
Se ora lo nominassimo sarebbe un capo balneare, perché durerebbe poco. Prima dobbiamo fissare il programma che serve al Paese e risolvere i problemi del M5S. Poi si potrà pensare alla struttura.

Quando e come?
Saranno il capo politico reggente Vito Crimi e il Garante, Beppe Grillo, a stabilirlo e a fare sintesi. Credo però che gli Stati generali avranno bisogno di un lavoro istruttorio.

Il M5S pare sempre l’anello instabile del governo.
Tutt ’altro. Tanti dicevano che non saremmo durati al governo, e invece eccoci qui, con i nostri risultati già raggiunti come Reddito di cittadinanza, legge Spazzacorrotti e decreto Dignità. Il Movimento può governare l’Italia per i prossimi 20 anni.

luigi di maio di battista

Di Battista invoca un congresso dovesi voti: pare avere la legittima voglia di fare il capo.
Non credo che Alessandro prema su questo tasto. Anche per lui vengono prima i temi, e un programma basato non sull’io, ma sul noi.

Non pensa che Grillo abbia esagerato accostandolo a terrapiattisti e gilet arancioni?
Beppe e Alessandro vogliono un bene dell’anima al M5S, e tutti e due vogliono che il governo vada avanti.

Davide Casaleggio aveva chiesto di eleggere subito un nuovo capo e gli è stato detto di no. Ha contro tanti parlamentari e con lei pare essere sceso il gelo. Volete togliergli la gestione della piattaforma Rousseau?
Rousseau è un patrimonio del Movimento e io stimo Davide, che ha dato un grande contributo. C’è chi parla di rivedere il ruolo di Rousseau, e io dico che se si progettano i prossimi dieci anni dell’Italia tutto verrà da sé. Il mondo è cambiato e gli strumenti vanno rimodellati sugli obiettivi da raggiungere.

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