Politica
“Traditore”: la pacata reazione di Di Battista all’addio di Di Maio al M5S
Massimiliano Cassano 22/06/2022
Alessandro Di Battista chiama “ignobile tradimento” l’addio di Di Maio al Movimento 5 Stelle, e invita il partito a uscire dalla maggioranza che sostiene il governo Draghi
“Un movimento nato per non governare con nessuno ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno (mantenendo, ovviamente, la maggioranza nel consiglio dei ministri) per portare a casa risultati. Non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità”. Alessandro Di Battista non usa mezzi termini per definire la scissione interna al Movimento 5 Stelle che ha visto l’addio dell’ex capo politico Luigi Di Maio – formalizzato ieri sera in conferenza stampa – e lo spostamento di circa 70 tra deputati e senatori nel nuovo gruppo parlamentare “Insieme per il futuro” fondato dal ministro degli Esteri. In un post su Facebook, l’ex pasdaran grillino – fuoriuscito anche lui dal Movimento, nel suo caso alla nascita del governo Draghi – sostiene però che dell’ultimo terremoto interno al partito non gliene “importi nulla”. Affermazione che cozza con la durezza dell’attacco all’ex compagno, e con le riflessioni postume sulle sorti dell’esecutivo.
“Traditore”: la pacata reazione di Di Battista all’addio di Di Maio al M5S
“Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche – spiega – quando venne presa la decisione scellerata e suicida di entrare nel governo dell’assembramento. Forse adesso, e soltanto adesso, alcuni attivisti del Movimento stanno comprendendo le ragioni delle mie scelte passate (e anche di quel che dicevo in passato). Ma, per l’appunto, è il passato”. Da esterno, però, continua a sperare che il suo ex partito abbandoni la maggioranza: “Ma come diavolo fate a stare ancora lì dentro? Uscite da quell’ignobile accozzaglia. Già non contavate nulla prima figuriamoci adesso. Ma è così difficile da capire?”. Una linea condivisa dalla senatrice Barbara Lezzi, ministra per il Sud nel governo Conte I, eletta col M5S e poi espulsa per aver votato “no” alla fiducia al governo Draghi: “Non lo so come fanno, sembrano affetti dalla sindrome di Stoccolma. Oggi ci ho sperato fino alla fine, hanno fatto anche un paio di interventi in Aula molto belli in cui hanno descritto le mancanze di questo governo e poi…poi niente”.