Di Battista: fuga dalle Europee

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-10

L’ultima frontiera del Movimento evitare il flop o rischiare la scissione

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Claudio Tito su Repubblica racconta in un retroscena che nel MoVimento 5 Stelle è già scattata la corsa al dopo Europee. Quando si dovranno decidere i destini del M5S, e tornerà in campo Alessandro Di Battista. Contro Di Maio, in caso di sconfitta:

Tra i parlamentari, ad esempio, nei giorni scorsi è stata colta con allarme la comunicazione interna che ufficializzava l’assenza di Alessandro Di Battista dalla campagna elettorale. Non solo non si è candidato, ma non farà un comizio o una iniziativa fino al 26 maggio. La conferma che la frattura con Di Maio non è una supposizione, è realtà. Così come è realtà l’assenza del “padre nobile”, Beppe Grillo.

Sempre più lontano dal Movimento, sempre più distante dal governo Conte, sempre meno ascoltato da Davide Casaleggio. L’ex deputato e l’ex comico hanno avvertito, pubblicamente e riservatamente, che aspettano il risultato delle Europee. Di fatto hanno costruito un asse contrapposto a quello Casaleggio-Di Maio.

La partita delle Europee, dunque, è l’ennesima finale per il Movimento. Se non resiste, rischia – come diceva Di Maio un anno fa – di «chiudere baracca e burattini».

Di Battista viene così vissuto dai “critici” come il “successore-ombra” di Di Maio. Grillo è periodicamente invocato attraverso l’ultimo custode dell’ortodossia: il presidente della Camera Fico. E sebbene non abbiano mai messo formalmente in discussione la leadership di “Luigi”, si preparano a rovesciare la linea politica seguita fino ad ora dal capo politico. In particolare facendo salire sul banco degli accusati il “contratto” con Salvini.

E l’altalenante condotta del M5S che rincorre la sinistra per occupare uno spazio elettorale e poi smentisce se stesso – come nel caso della casa comunale assegnata a una famiglia rom nella Capitale – quando teme di perdere consensi a destra a favore di Salvini. Senza alcuna distinzione tra le due sponde. L’appuntamento è fissato quindi per il 26 maggio. Se il dato grillino scende sotto il 25% «scoppia un casino». Se poi «scoppia la guerra» allora l’affondo di Grillo-Di Battista sarà traumatico.

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