Gli interrogatori dei deputati a 5 Stelle per le firme false a Palermo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-11

Quattro di loro (un altro lo sarà questa mattina) ascoltati come persone informate sui fatti in Questura a Roma. La notizia sarebbe stata tenuta nascosta allo staff del M5S

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Ilario Lombardo sulla Stampa di oggi racconta che quattro deputati del MoVimento 5 Stelle sono stati ascoltati come persone informate dei fatti in Questura a Roma per il caso delle firme false a 5 Stelle, probabilmente dalla Digos che indaga per i fatti di Palermo 2012.

E la notizia che quattro di loro (un altro lo sarà questa mattina) sono stati ascoltati come persone informate sui fatti in Questura a Roma, dovrebbe solo accelerare gli eventi, anche perché sarebbe stata tenuta nascosta allo staff del M5S. A essere ascoltati sono stati tre deputati tra i cinque coinvolti, più Andrea Cecconi, presidente del gruppo dei grillini a Montecitorio, l’unico non siciliano, convocato dopo l’intervista a Libero in cui definiva «errori veniali» le firme false.
Dopo di lui si sono alternati davanti al pm salito a Roma da Palermo Giulia Di Vita, Loredana Lupo e Chiara Di Benedetto, mentre oggi dovrebbe essere interrogato Riccardo Nuti. Non si sa invece ancora quando verrà sentita Claudia Mannino, la deputata su cui pende l’accusa più compromettente. È lei che il superteste Vincenzo Pintagro dice di aver beccato a falsificare materialmente le firme assieme a Samanta Busalacchi, la grillina che ha visto sfumare la sua candidatura a sindaco di Palermo.

Cecconi è finito sotto torchio per l’ormai famigerata intervista rilasciata a Libero (e da lui smentita) in cui diceva l’ormai mitico “Cosa vuole che siano quattro firme false a Palermo?”.
andrea cecconi
Nel frattempo ieri si è cominciato a parlare di ipotesi di sospensione per i deputati e gli altri eletti coinvolti nella faccenda. La sospensione è una delle sanzioni previste dal nuovo regolamento votato dal M5S alla fine dello scorso ottobre, ma non è ancora stato eletto il collegio dei probiviri che dovrebbe assegnarla. Un altro piccolo problema che ci ricorda che in democrazia la forma è sostanza.”A Palermo siamo parte lesa, se dovessimo trovare dei responsabili li cacceremo a calci nel sedere, cosa che non capita negli altri partiti”, afferma intanto il deputato del M5S Danilo Toninelli, in collegamento con “Omnibus”, su La7, rispondendo a una domanda sul caso delle presunte firme false per le candidature del movimento alle Amministrative del 2012 a Palermo.

Leggi sull’argomento: Firme false a 5 Stelle, in arrivo le sospensioni a Palermo

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