“Vi spiego perché i Democratici Svedesi sono il risultato del fallimento dei partiti tradizionali”

di Maurizio Stefanini

Pubblicato il 2018-09-15

È vero che le ultime elezioni svedesi rappresentano un allarme per la democrazia? Oppure non hanno fatto altri che allineare la Svezia sul trend di altri Paesi scandinavi? Analista è già consulente della Confindustria svedese, Anders Ydstedt è chairman di un importante magazine di area liberal-conservatrice che esiste dal 1911. Intervistato da Nextquotidiano ci spiega cosa sta succedendo nel Nord Europa

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È vero che le ultime elezioni svedesi rappresentano un allarme per la democrazia? Oppure non hanno fatto altri che allineare la Svezia sul trend di altri Paesi scandinavi? Analista è già consulente della Confindustria svedese, Anders Ydstedt è chairman di un importante magazine di area liberal-conservatrice che esiste dal 1911. Secondo lui, “i Democratici Svedesi (Sd) sono qualcosa di differente rispetto ad altri partiti populisti in Norvegia, Danimarca e altri Paesi europei. Gli Sd hanno un retroterra storico problematico, e contatti personali con organizzazioni neo-naziste. Il problema però è che il dibattito politico in Svezia fino al 2015 ha del tutto stigmatizzato chiunque esprimesse ogni tipo di critica alla attuale politica dell’immigrazione, in particolare su temi come le frontiere aperte. Col tempo sempre più persone si sono rese conto che questo tipo di politica non può funzionare con un mercato del lavoro regolamentato, un mercato delle abitazioni regolamentato in generale un sistema di welfare che non è tarato per questa situazione. Di conseguenza, dopo il 2015 la maggior parte dei partiti politici ha cambiato questa linea politica. Ma ormai era troppo tardi. Penso che si possa dire che il successo dei Sd è un risultato del fatto che gli altri partiti non sono stati in grado di reagire e rispondere in tempo. Il risultato è che ora la Svezia non ha un partito populista tipico, ma un partito anti-immigrazione con una storia molto problematica. Praticamente dal 1968 in Svezia i media e il dibattito sono dominati da visioni di sinistra. Io spero che il risultato delle elezioni del 2018 darà inizio a una discussione su come possa essere pericoloso quando la pubblica discussione è dominata da gente con visioni politiche che sono molto differenti da quel che la gente normale pensa”.

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Questo che i Democratici Svedesi hanno connessioni con gruppi neonazisti è una cosa che è stata ripetuta parecchio sui media internazionali. Ma quali sarebbero in concreto queste organizzazioni naziste?
Nordiska Rikspartiet, ad esempio. Bevara Sverige Bvenskt (Bss). Nmr. E anche altre. Tra coloro che nel 1988 fondarono i Sd c’erano anche persone che avevano combattuto con le Waffen Ss durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma bisogna riconoscere che la leadership attuale dei Sd ha lavorato duro per liberarsi di gente con questo tipo di antecedenti.

Ma perché c’era questo tipo di organizzazioni in Svezia e non in altri Paesi Scandinavi?
Io ritengo che in effetti in altri Paesi nordici vi siano organizzazioni perfino più estremiste, ma non sono riusciti a raggiungere la stesse importanza politica dei Sd. I partiti populisti di Danimarca e Norvegia hanno un retroterra storico di gruppi anti-tasse.

Lo stesso Trump ha rappresentato la Svezia come un Paese sempre più pericoloso per via dell’immigrazione. È vero?
Effettivamente, in Svezia c’è molto dibattito sull’immigrazione e sui tassi di criminalità. Abbiamo sobborghi con alti livelli di immigranti, con problemi di alta disoccupazione, pessimi risultati scolastici e alti tassi di criminalità. È comunque importante chiarire che gli svedesi non hanno una particolare avversione per gli immigrati. Direi che in questo senso sono piuttosto liberali. Piuttosto, molto svedesi pensano che c’è un problema nel far stare assieme alti livelli di immigrazione con uno Stato sociale molto generoso di cui tutti si possono avvantaggiare senza limiti. Ricordiamo che negli anni ’60 e anche durante la crisi dei Balcani degli anni ’90 la Svezia ha conosciuto un alto livello di immigrazione che ha funzionato molto bene.

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E perché in Svezia il dibattito politico è stato così dominato da idee di sinistra più di altri Paesi scandinavi?
Il fatto è che il dibattito culturale e i media del servizio pubblico sono egemonizzati da giornalisti di sinistra o verdi. Non solo il governo di centro-destra di Fredrik Reinfeldt tra 2006 e 2014 non ha cambiato questa situazione, ma ha modificato il suo messaggio in modo da adattarsi a questo panorama mediatico. Qualcosa di simile a quello che fece nel Regno Unito il Partito Laburista con Tny Blair, quando si riadattò per soddisfare un’opinione pubblica che tendeva più a destra.

In conclusione, in Italia abbiamo la percezione che I Paesi scandinavi siano piuttosto simili tra di loro. Qual è la pecularità svedese, e ci sono delle motivazioni storiche per questa peculiarità? C’entra forse qualcosa il fatto che la Svezia sia stata neutrale durante le due guerre mondiali?
Io penso che la ragione principale sia stato il lungo governo socialdemocratico. È vero anche che la Svezia dal punto di vista militare è stata ufficialmente neutrale durante la Guerra Fredda, ma oggi è ormai chiaro che di fatto la Svezia ha cooperato con la Nato in modo sistematico. Diciamo che durante molti anni la Svezia ha fatto un gioco molto rischioso e azzardato, e penso che ciò possa aver contribuito a far venir meno il libero dibattito. Per troppo a lungo i politici svedesi non hanno adattato le loro politiche ai loro elettori. L’unico gruppo che lo ha fatto sono stati i Sd. È interessante notare che nelle municipalità con altri partiti populisti con altre agende, come il traffico o la sanità, la componente populista del voto è andata a partiti diversi dei Sd.

Leggi sull’argomento: Chi sono i Democratici Svedesi e cosa succede dopo le elezioni in Svezia

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