“Hai perso il mio voto”: il fuggi fuggi da Calenda sui social dopo l’accordo col Pd

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-03

Tutta la delusione social degli elettori di Azione

article-post

Alla fine, per Enrico Letta e Carlo Calenda c’è stato il lieto epilogo e un patto di coalizione elettorale è stato raggiunto, con buonapace dei più scettici. Le voci critiche sollevatesi dopo l’ufficializzazione dell’accordo sono state varie ed eterogenee e, tra i perplessi, rientrano anche molti sostenitori del leader di Azione, che non hanno risparmiato pungenti affondi sui profili social dell’ex ministro dello Sviluppo economico.

Accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda: la delusione social degli elettori di Azione

L’accordo di Azione col Pd, almeno stando ai commenti che si leggono sulla pagina Facebook di Carlo Calenda, sembra aver convinto davvero pochi. I più, dopo il patto, si dicono pronti ad emigrare verso altri lidi, altri a non presentarsi alle urne. A commento del post di Calenda che descrive come “soddisfacente” l’accordo raggiunto coi dem, un elettore scrive: “Avrei preferito un polo indipendente, l’accordo col Pd lo ritengo dannoso, soprattutto in considerazione del fatto che molti vostri elettori in virtù di questo non voteranno più Azione, io per primo”. E ancora, c’è pure chi ipotizza uno spostamento a destra dell’elettorato “moderato” di Calenda.

Poi, c’è chi accusa Carlo Calenda di incoerenza e anche chi è rimasto deluso al punto da decidere di ritirare il proprio versamento volontario a sostegno di Azione: “Stavo per sottoscrivere un versamento convinto che, dopo decenni, ci fosse una forza politica in grado carlo di rappresentare quel mondo liberale vero a cui appartengo. Oggi devo prendere atto, con grande delusione, che non sarà così”, scrive un elettore.


Insomma, è chiaro che i “delusi” siano soprattutto gli elettori più moderati di Carlo Calenda, che non riescono a spiegarsi una scelta simile e che, al contrario, auspicavano per queste elezioni l’inserimento di Azione all’interno di un polo liberale al centro. Ma nulla di questo è stato e molti, adesso, attendono spiegazioni.

Proprio in questo senso va letto il post pubblicato due ore fa da Carlo Calenda, che ha spiegato: “Questo sistema (il Rosatellum, ndr) è per due terzi proporzionale e un terzo uninominale. Ciò significa che nel proporzionale ognuno vota il suo partito, punto e basta. Nel terzo uninominale occorre invece fare una coalizione perché passa solo un candidato. Questa è la ragione della necessità dell’accordo. L’assenza di Azione in coalizione avrebbe determinato la vittoria di tutti gli uninominali da parte della destra. In questo caso al simbolo corrisponde un candidato unico della coalizione, che nel 70% dei casi sarà PD e nel 30% nostro”.

Potrebbe interessarti anche