Defender Europe 2020: la storia del complotto della NATO “contro” la Russia grazie al coronavirus

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-12

Che la NATO e la Russia non siano buoni amici è un dato di fatto. Che le esercitazioni militari servano a far capire all’avversario cosa rischia in caso di aggressione pure. Ma allora cosa c’entra il coronavirus con un’esercitazione militare? Ce lo spiega il turbofilosofo Fusaro, il quale ritiene che il tempismo perfetto «risolleva la questione circa la reale natura dello stesso Coronavirus come arma biologica prodotta in vitro»

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Trentamila soldati statunitensi “invadono” l’Europa. E il coronavirus? L’invasione in questione è l’esercitazione interforze della NATO denominata Defender Europe 2020 e definita la più grande esercitazione militare sul suolo europeo degli ultimi 25 anni. Annunciata nell’ottobre del 2019 Defender Europe prevedeva l’impiego di 30 mila soldati statunitensi, la maggior parte dei quali avrebbero dovuto essere inviati dagli Stati Uniti per una serie di wargames che si svolgerà tra aprile e maggio.

Cos’è Defender Europe e perché c’entra la Russia

Scopo dell’esercitazione infatti non sono soltanto i giochi di guerra ma anche dimostrare e valutare la capacità di mobilitazione di un ingente numero di uomini e mezzi tra le due sponde dell’Atlantico. Inutile dire a cosa servono queste esercitazioni periodiche: a dimostrare la superiorità della NATO (in questo caso) sugli altri eserciti “avversari”. Dal momento che il tutto si svolge in Europa è evidente che lo spettacolo (si parla del dispiegamento di una forza equivalente ad una divisione) sia ad uso e consumo dei vicini della Russia. Non è la prima volta che accade, quindi c’è poco di che stupirsi. Poco importa che Mosca rappresenti una minaccia reale.

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Da chi dovrebbero difendere l’Europa gli Stati Uniti d’America, si chiede Marco Rizzo, che scrive che «l’imperialismo ed i rapporti di forza nel mondo si esplicano nei momenti di crisi». Il turbo-filosofo Diego Fusaro invece si interroga sul fatto che ci stiano nascondendo qualcosa, magari preparando una nuova guerra con la Russia.

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Che la situazione sull’ex fronte orientale non sia proprio rilassata lo raccontano le cronache: la guerra in Ucraina con annessione della Crimea, i progetti di annessione della Bielorussia alla Federazione russa fanno tutte parte di un piano di Mosca per “espandersi” (tra virgolette, perché non si tratta certo di un’espansione vera e propria) verso Ovest, o quanto meno di consolidare certe posizioni in aree storicamente strategiche. Non è certo un caso che l’esercitazione simuli proprio un’aggressione alle tre ex repubbliche baltiche sovietiche. Per gli amanti delle coincidenze invece il pessimo tempismo (il combinato disposto dell’esercitazione e dell’epidemia) non è affatto una coincidenza.

Cosa c’entra Defender Europe con il coronavirus?

Una volta chiariti i contorni geopolitici della situazione precisato che non si tratta di un’invasione cosa c’entra tutto questo con il coronavirus? Le ragioni sono due. La prima è una preoccupazione che in un momento come questo esercitazioni militari e l’arrivo di cittadini stranieri (i soldati USA) possano rendere più difficile la lotta a Covid-19, anzi c’è il rischio che vadano a complicare un quadro epidemiologico già assai delicato di suo.

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Proprio per questa ragione l’Italia – che avrebbe dovuto partecipare alle esercitazioni con un suo contingente – ha annunciato che le nostre forze armate non prenderanno più parte a Defender Europe. «Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise dal Governo», ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. «Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato Maggiore della Difesa e informando il Comando Nato, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020. Pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione, ho ritenuto opportuno mantenere massimo l’apporto delle Forze Armate in questa situazione».

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Anche il comando militare europeo delle forze armate statunitensi, dopo aver detto che prende sul serio l’emergenza coronavirus (al contrario di quello che ha fatto Trump fino ad ora) ha annunciato che verranno rimodulati gli esercizi previsti da Defender Europe riducendo il numero di partecipanti statunitensi. 

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Molti però sono convinti – e questa è la seconda “ragione” – che il coronavirus sia in realtà solo un’arma di distrazione di massa per nascondere Defender Europe (però non parlano tutti, al solito) e già che ci sono pure l’approvazione del MES. In pratica l’emergenza epidemica sarebbe tutta una copertura per dare ai cittadini europei qualcosa cui pensare per impedire loro di accorgersi dell’arrivo di decine di migliaia di soldati americani. Sul Primato Nazionale sempre Fusaro scrive che l’esercitazione stessa «risolleva la questione circa la reale natura dello stesso Coronavirus come arma biologica prodotta in vitro». Il nostro infatti è stato uno dai primi a tirare fuori questa ipotesi quando spiegava che era un’arma prodotta dagli USA. I quali a questo punto avrebbero infettato non la Cina, ma l’Europa (passando per la Cina) per poter fare “di nascosto” un’esercitazione “contro” la Russia che era stata annunciata mesi prima. Non ha molto senso.

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