Il decreto sui voucher prossimo venturo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-11

La tracciabilità per sconfiggere gli abusi nel testo del governo. Basterà?

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– “Entro 10 giorni porteremo in Consiglio dei ministri il decreto” per la stretta sui voucher, ha detto ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti entrando all’Assemblea di Rete Imprese riferendosi al decreto attuativo per la tracciabilità dei voucher che ne limiterebbe gli abusi. Repubblica, in un articolo a firma di Roberto Mania, spiega oggi i contenuti del decreto:

Cambieranno le modalità di comunicazione da parte del committente dell’utilizzo di un lavoratore retribuito con un ticket. Attualmente un datore di lavoro che intenda pagare con i buoni alcune prestazioni lavorative deve accreditarsi presso l’Inps, altrettanto deve fare il lavoratore. Segue l’acquisto dei voucher (per via telematica, oppure presso l’Inps, le Poste o i tabaccai). Il datore di lavoro comunica poi all’Inps i lavoratori che impiegherà nell’arco di un determinato periodo per un certo numero di giorni. Insomma una comunicazione preventiva generica che si completa solo successivamente allo svolgimento della prestazione. Questo meccanismo ha consentito che dilagasse l’abuso visto che in molti casi la comunicazione coincide con il giorno in cui gli ispettori del Lavoro controllano la regolarità del rapporto di lavoro. Coincidenza che, purtroppo, riguarda anche gli infortuni subiti dai lavoratori precari: nel 2014, ultimi dati dell’Inail, si sono triplicati rispetto al 2012, anno della liberalizzazione dei voucher senza più limiti di settore. Un sistema che ha permesso l’estensione del lavoro sommerso, quasi una eterogenesi dei fini visto che quando nel 2003 con la legge Biagi si introdusse anche nel nostro ordinamento il buono lavoro, per pagare i “lavoretti”, si pensava proprio di incentivare l’emersione di lavoro nero o grigio.

Dunque — secondo la bozza del decreto legislativo — il datore di lavoro che utilizzerà un voucherista dovrà comunicare l’inizio della prestazione e i giorni esatti in cui retribuirà il lavoratore con il ticket. Dovrà farlo, come è già successo con il lavoro intermittente, con un sms o con una comunicazione on line all’Inps. Si vedrà poi se sarà sufficiente per arginare la valanga dei voucher, ormai la nuova forma della precarietà estrema.

Leggi sull’argomento: I voucher: il lavoro nero ai tempi del Jobs Act

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