Economia
Decreto Scuola: 79mila rimangono precari con la crisi
neXtQuotidiano 13/08/2019
Il governo del cambiamento torna a casa con un magro risultato sulla scuola: l’unico concorso bandito ed eseguito in quattordici mesi è la prova-beffa, completamente non selettiva, pensata per i Diplomati magistrali, che ha fatto urlare il resto del mondo docente e precario
La crisi ferma il decreto scuola e 79mila insegnanti rischiano di rimanere precari. Il numero viene da una somma: sono 55 mila i docenti precari che avrebbero dovuto partecipare al percorso di abilitazione all’ insegnamento (Pas). La sanatoria Pas, passata all’ultimo Consiglio dei ministri “salvo intese”, con la caduta del governo non si farà. Poi ci sono i 24mila nella stessa situazione che avrebbero potuto optare per il concorso facilitato da tenersi entro il 2019. Anche questo concorso non si farà più, mentre rischiano di saltare anche i 120 euro di aumento medio che la contrattazione sindacati-Miur aveva prodotto per i docenti della scuola in rinnovo di contratto.
Decreto Scuola: 79mila rimangono precari con la crisi
Nell’ultimo Consiglio dei ministri, lo scorso 6 agosto, in due ore era stato fabbricato un decreto Scuola da approvare “salvo intese”. Praticamente nulla: l’accordo tra Lega e Cinque Stelle, nel crescendo della pre-crisi, non c’era. Due giorni dopo è arrivato lo stop di Salvini all’alleanza di governo e sulla testa dei supplenti iscritti alla terza fascia delle graduatorie pre-ruolo è nuovamente piovuta grandine. Spiega Corrado Zunino su Repubblica:
Il Percorso di abilitazione speciale, il Pas da molti identificato come una sanatoria, cade infatti insieme al decreto. Chi era stato in classe per almeno tre anni — 55 mila docenti — e non aveva più speranze di potersi abilitare all’insegnamento, passaggio necessario per partecipare ai concorsi ordinari, avrebbe potuto appunto approfittare del Pas.
E con la crisi si blocca anche il successivo concorso straordinario, «da fare entro il 2019» secondo il testo di governo mai sottoscritto. In questo caso sono 24 mila i precari che perdono una prova facilitata che avrebbe consentito di entrare direttamente in una graduatoria di accesso alla cattedra. Tutto da rifare.
E così il governo del cambiamento torna a casa con un magro risultato sulla scuola: l’unico concorso bandito ed eseguito in quattordici mesi è la prova-beffa, completamente non selettiva, pensata per i Diplomati magistrali, che ha fatto urlare il resto del mondo docente e precario. Poiché quella sanatoria senza qualificazione — promessa elettorale della Lega, appunto — ha sempre trovato ostacoli in tutte le sentenze dei Tar e del Consiglio di Stato.
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