Il decreto maggio con i soldi per le imprese e i cittadini potrebbe dividersi in due

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-07

Il primo decreto, da varare in tempi rapidi, sarà una sorta di seguito del «Cura Italia», e conterrà le misure su cui sostanzialmente tutti i partiti sono d’accordo: il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, le risorse per consentire alle pubbliche amministrazioni di pagare i loro debiti con le aziende, i soldi per rifinanziare il secondo round del bonus per i lavoratori autonomi, gli aiuti per il settore turistico e la cultura

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Il fu decreto Aprile ormai si chiama decreto maggio e, scrive oggi La Stampa, potrebbe non vedere mai la luce nella sua interezza ma essere spacchettato  dividendolo in due provvedimenti diversi.

Il primo decreto, da varare in tempi rapidi, sarà una sorta di seguito del «Cura Italia», e conterrà le misure su cui sostanzialmente tutti i partiti sono d’accordo: il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, le risorse per consentire alle pubbliche amministrazioni di pagare i loro debiti con le aziende, i soldi per rifinanziare il secondo round del bonus per i lavoratori autonomi, gli aiuti per il settore turistico e la cultura (2,5 miliardi), i nuovi fondi per la sanità (3,2 miliardi), le risorse per i Comuni (200 milioni dedicati alle «zone rosse», più 4 miliardi per fronteggiare il calo delle entrate). Per il secondo decreto – che conterrà gli aiuti alle imprese e il reddito di emergenza per i lavoratori sommersi e al nero, ovvero i temi su cui ancora non c’è intesa – bisognerà aspettare ancora.

Non è detto che si sceglierà questa strada, spiegano fonti governative di Pd e M5S, «meglio sarebbe evitarlo». Palazzo Chigi spera di riuscire a mettere d’accordo la sua litigiosa compagine politica. Non è un caso che ieri, in un vertice in videoconferenza con le imprese, il premier abbia aperto la strada a un’accelerazione delle riaperture di alcuni negozi: «Se c’è la possibilità di anticipare qualche data per la riapertura delle attività della vendita al dettaglio e degli esercizi commerciali – ha detto – lo faremo».

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Il decreto Maggio del governo Conte (La Stampa, 7 maggio 2020)

Anche sul reddito/contributo di emergenza qualche passo in avanti ci sarebbe. Eppure per sbloccare il pacchetto di sostegno alle imprese forse servirà davvero più tempo per una ragione «europea»: ritarda il via libera a Bruxelles del nuovo «temporary framework», le linee guida per gli aiuti di Stato e le ricapitalizzazioni delle aziende. I Paesi del blocco del Nord frenano rispetto alle richieste di Francia, Italia e Spagna, che vorrebbero maglie più larghe per concedere – ad esempio – prestiti alle imprese con una scadenza più lunga e «generosa». Una decisione è attesa in tempi stretti. Certo è che mentre con i leader dei sindacati il governo aveva incassato consensi e approvazioni, ieri l’Esecutivo ha dovuto fare i conti con la freddezza di Confindustria, l’ansia dei commercianti per gli aiuti e la cautela delle banche nello sblocco delle erogazioni.

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