«Il PD voti il reddito di cittadinanza»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-06

L’appello di Domenico De Masi sul Fatto al Partito Democratico

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Il sociologo Domenico De Masi sul Fatto oggi fa un appello al Partito Democratico invitandolo a votare per il reddito di cittadinanza:

Ora il reddito di cittadinanza proposto dai 5 Stelle non è altro che un Rei di 780 euro esteso a 4.917.000 persone. Come scopo principale ha l’aiuto ai poverissimi e come esigenza primaria l’urgenza di questo aiuto perché chi soffre la fame non può attendere. Non è un ufficio di collocamento: tra i 4,9 milioni di destinatari, 990.000 sono minori di 14 anni; 669.000 sono maggiori di 65 anni e inabili al lavoro; 1.260.000 sono occupati ma guadagnano meno di 780 euro al mese per cui hanno bisogno di una integrazione; solo 945.000 sono in grado di lavorare e in cerca di occupazione.

Mentre la Germania ha una rete di centri per l’impiego dotata di 110.000 impiegati e di un budget per l’organizzazione paria 12miliardi l’anno, l’Italia dispone di soli 8.000 impiegati e di un budget di appena 800 milioni. Dunque sarebbe stato opportuno distribuire per un paio d’anni un vero e proprio reddito universale e incondizionato di cittadinanza mentre, nel frattempo, si sarebbe provveduto a creare una macchina organizzativa dotata e rodata per il Rei. Ma, per evitare l’accusa renziana di incentivare la pigrizia dei giovani distesi su un fantasioso divano, i 5 Stelle hanno preferito varare un RdC gravato da una diecina di condizioni, confidando nel progressivo assestamento della macchina organizzativa, supportata dalla rapida creazione di un’efficiente piattaforma informatica.

Di qui ecco l’appello:

Il Pd, complice del misfatto per cui, in settanta anni di vita repubblicana, l’Italia non ha saputo dotarsi di una retedi centriper l’impie go, necessaria non meno di una rete autostradale, ha ora l’occasione per farsi perdonare questa grave colpa, appoggiare il RdC e poi collaborare affinché la sua erogazione avvenga nel modo più rapido, in favore dei 5 milioni di italiani che, in povertà assoluta, non possono attendere.

Dice Woody Allen che tre sono le grandi domande dell’umanità: da dove veniamo, dove andiamo e cosa ceniamo questa sera. I ricchi, che hanno tempo da perdere, possono cincischiarsi intorno alle prime due; i poveri sono costretti a concentrarsi sulla terza e a trovare una soluzione immediata.

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