Opinioni
Davide Serra querela il MoVimento 5 Stelle
neXtQuotidiano 18/12/2015
– “Davide Serra, fondatore e Ceo di Algebris investments, annuncia l’intenzione di procedere con una querela e relativa richiesta di danni contro il Movimento 5 stelle per le affermazioni e insinuazioni false a lui riferite, in particolare relativamente a Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, contenute nella mozione di sfiducia presentata da M5S e il […]
– “Davide Serra, fondatore e Ceo di Algebris investments, annuncia l’intenzione di procedere con una querela e relativa richiesta di danni contro il Movimento 5 stelle per le affermazioni e insinuazioni false a lui riferite, in particolare relativamente a Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, contenute nella mozione di sfiducia presentata da M5S e il cui esame è previsto questa mattina in Parlamento”. Lo rende noto la stessa Algebris. “Nelle opportuni sedi e a mezzo stampa, Davide Serra aveva già chiarito la propria estraneità, e quella di Algebris Investments, ai fatti riportati -prosegue la società- Già lo scorso 12 febbraio, infatti, Algebris Investments aveva dichiarato di non aver mai fatto nella sua storia alcun investimento in Banca popolare dell’ Etruria e del Lazio. Inoltre Algebris Investments aveva chiarito di non aver comprato alcun titolo di banche popolari italiane dal 1 al 19 gennaio 2015”.
Nell’articolo sulla mozione di sfiducia del M5S a Maria Elena Boschi avevamo già parlato dell’argomento Serra. All’epoca Algebris ha dichiarato di non avere comprato alcun titolo di banche popolari italiane dal 1 al 19 gennaio e che l’unica operazione è stata una dismissione di 5,2 milioni di azioni del Banco Popolare realizzando una perdita. La società precisò poi di non aver mai fatto investimenti nella Popolare dell’Etruria e del Lazio. La società guidata da Davide Serra chiarì così, oltre di non aver effettuato acquisti sulle popolari tra l’1 e il 19 gennaio, che l’unica operazione di rilievo realizzata in tale periodo per conto dei propri fondi e mandati di gestione è stata la dismissione di 5,2 milioni del Banco Popolare a un prezzo medio di 9,72 euro. Tali azioni erano state acquistate nel 2014, durante l’aumento di capitale del Banco Popolare, segnala quindi Algebris, a un prezzo medio di 13,76 euro, e la cessione è stata effettuata dunque realizzando una perdita. Il periodo indicato da Algebris è quello precedente al dl sulla riforma delle popolari arrivato in Cdm il 20 gennaio, anche se le prime indiscrezioni erano trapelate già venerdì 16 a mercati chiusi. Quanto alla Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, “mai nella storia di Algebris, sin dal 1 Ottobre 2006, è stato fatto alcun investimento (sia azionario sia in debito subordinato) nel capitale” dell’istituto.