Il vicesindaco M5S che parcheggia con il pass disabili del padre morto

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-06-24

Una bella storia che ci racconta quanto valgano i principi per il MoVimento 5 Stelle arriva da Sedriano nel milanese e riguarda Davide Rossi, vicesindaco grillino che è stato appena “assolto” dal consiglio comunale nonostante abbia usato il pass per disabili del padre morto per parcheggiare. Il racconto è del Fatto Quotidiano Online, diretto da …

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Una bella storia che ci racconta quanto valgano i principi per il MoVimento 5 Stelle arriva da Sedriano nel milanese e riguarda Davide Rossi, vicesindaco grillino che è stato appena “assolto” dal consiglio comunale nonostante abbia usato il pass per disabili del padre morto per parcheggiare. Il racconto è del Fatto Quotidiano Online, diretto da Peter Gomez:

Siamo nell’ottobre del 2018 quando l’auto del vicesindaco Davide Rossi (con delega alla Trasparenza e all’Anticorruzione) viene immortalata in via Falck a Milano, nel quartiere San Leonardo, vicino alla fermata della metro rossa e sulle strisce blu a pagamento. Sul parabrezza però non c’è il ticket, bensì il pass disabili di Nicola Rossi, padre del politico e deceduto cinque mesi prima.

Nell’aprile 2019 stessa scena e stesso scatto, stavolta con il racconto di un testimone: “Ho visto più volte Rossi parcheggiare in quella zona utilizzando il permesso del padre disabile per poi dirigersi verso la metropolitana”. Il vicesindaco grillino lavora in Regione Lombardia e raggiunge abitualmente il Pirellone con i mezzi pubblici. La notizia arriva alla stampa locale e genera un’ondata di indignazione: perché quel pass non è stato restituito dopo il decesso dell’intestatario?

davide rossi m5s pass disabili

A questo punto per Rossi, che deve aver studiato chiacchiera politica da vicino con la Casaleggio Associati, si giustifica così:

All’inizio Rossi sostiene questa tesi: “Ogni comune prevede una prassi diversa sulla restituzione. A Rho (che ha rilasciato il documento, ndr) non è obbligatorio riconsegnarlo”. Ma basta una telefonata al comando della Polizia locale per sentirsi rispondere che “la restituzione è assolutamente obbligatoria, proprio per evitare che si utilizzi il pass in modo improprio”.

Secondo tentativo: “Ho tenuto il pass per ragioni affettive, come ricordo di mio padre”. E ancora Rossi scomoda la madre: “Anche mia mamma è disabile. L’accompagno spesso per le visite in ospedale, per le commissioni oppure a far visita ai parenti. Devo aver fatto confusione con i due pass”. Ma il pass della madre – unico documento che il politico ha prodotto – scadrà nel novembre 2023. Ciò significa che è stato rilasciato nel novembre 2018, mentre la foto “incriminata” è precedente. Secondo Rossi si tratta di un rinnovo, ma non esistono prove a riguardo.

Ovviamente è tutto vano. E allora a Sedriano si è cominciato a gridare al complotto perché qualcuno denunciava il povero vicesindaco e infine il consiglio comunale gli ha salvato la poltrona. E daje, raga.

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