Politica

Dario Franceschini e Renzi non più candidato premier

neXtQuotidiano 07/11/2017

Il ministro della Cultura in un’intervista al Corriere propone l’alleanza con MDP e il passo indietro del segretario PD

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Dario Franceschini, all’indomani del voto in Sicilia, torna a parlare con il Corriere della Sera per tratteggiare i contorni dell’alleanza che secondo lui dovrebbe presentarsi alle elezioni per avere una chance di vincere. Il ministro della Cultura dice esplicitamente che in questo quadro Renzi non sarebbe candidato premier:

Quindi Renzi non sarebbe più il candidato premier?
«Renzi è il leader del Pd. E lui per primo oggi dice che non si impone come candidato di una coalizione. D’altronde la nuova legge elettorale prevede solo il capo della lista. E allora perché accapigliarsi su un tema che non esiste? Guardiamo cosa ha fatto Berlusconi, che è sempre il più veloce ad adeguarsi ai cambiamenti. Il nuovo centrodestra si basa su un sistema di competizione interna.
I partiti che ne fanno parte non avranno un candidato premier comune. I leader si mostrano litigiosi nella contesa del primato e continueranno a farlo: parlano a elettorati diversi, si sfidano tra loro. Ma questa sfida resta nel perimetro dell’alleanza. E alla fine i voti li sommano, non li sottraggono all’alleanza».

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Il piano di Franceschini prevede un’alleanza con MDP

Ai «compagni» di Campo progressista e di Mdp propone di copiare Berlusconi?
«Propongo di adattarci al nuovo sistema elettorale, come fa Berlusconi. E siccome il tema della premiership è superato, perché dovremmo continuare a dividerci inutilmente? Il Pd avrà come suo candidato il suo segretario, come dice il nostro statuto. Il campo di governo alla sinistra del Pd ne indicherà un altro, mantenendo la sua originalità. Stessa cosa potranno farei centristi.
In questo quadro di competizione, le forze potrebbero essere sommate e non si eliderebbero. Ritengo sia un’operazione doverosa: se fino a sei mesi fa siamo stati nello stesso partito, perché non potremmo stare nella stessa alleanza?».

Leggi sull’argomento: Marco Minniti e il passo indietro di Matteo Renzi

 

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