Daniela Aiuto: l'europarlamentare M5S e le ricerche copiate da Wikipedia

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-03-07

Daniela Aiuto è una dei sei europarlamentari italiani che è finita nelle accuse dell’OLAF, l’Ufficio antifrode dell’Unione guidato da Giovanni Kessler, perché ha chiesto rimborsi per studi sul turismo che le sarebbero serviti per svolgere l’attività parlamentare ma che secondo l’accusa sono copiati da Wikipedia. Con lei sono finiti nei guai la collega di gruppo Laura Agea, …

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Daniela Aiuto è una dei sei europarlamentari italiani che è finita nelle accuse dell’OLAF, l’Ufficio antifrode dell’Unione guidato da Giovanni Kessler, perché ha chiesto rimborsi per studi sul turismo che le sarebbero serviti per svolgere l’attività parlamentare ma che secondo l’accusa sono copiati da Wikipedia. Con lei sono finiti nei guai la collega di gruppo Laura Agea, Lara Comi di Forza Italia (che ha assunto la madre, sostiene, a causa di un errore del suo ex commercialista), un collaboratore di Borghezio della Lega Nord, l’attuale viceministro di Gentiloni Riccardo Nencini (nel frattempo archiviato) e l’europarlamentare ex PD ora MDP Antonio Panzeri.
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La Aiuto nel pomeriggio ha rilasciato una nota stampa nella quale ha annunciato che provvederà “personalmente a rimborsare le fatture già saldate”. “I servizi parlamentari hanno contestato alcune ricerche che ho commissionato ad una società di consulenza, perché ritenute frutto di plagio e quindi non rimborsabili dal Parlamento europeo”, ha spiegato Aiuto in una nota. “Ho quindi disposto la sospensione del pagamento delle fatture già emesse. Inoltre ho comunicato ai servizi parlamentari che provvederò personalmente a rimborsare le fatture già saldate”. La deputata del M5S, che si definisce “parte lesa” e promette di collaborare con i servizi parlamentari per tutelare il Movimento 5 Stelle”, intende anche agire “legalmente nei confronti della società di consulenza per il rimborso delle somme già sostenute e anche per il risarcimento di ogni ulteriore danno”. La nota è stata pubblicata anche su Facebook:
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Purtroppo nessun particolare, nemmeno il nome della società di consulenza, è stato fornito dalla Aiuto per spiegare la sua posizione. La collega Laura Agea invece è stata accusata di aver assunto come assistente un imprenditore che è anche un attivista grillino: secondo l’accusa l’uomo lavorava per la politica locale e non per Bruxelles. Anche lei ha usato Facebook per spiegarsi: «Ho appreso dalla stampa che sono in corso verifiche riguardanti l’attività svolta da uno dei miei collaboratori locali. Pur non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, mi metto immediatamente a disposizione delle autorità competenti per qualsiasi tipo di documentazione circa la sua attività, che si svolge nel quadro dei miei lavori di portavoce al Parlamento europeo. Ho deciso di sospendere momentaneamente la collaborazione in corso per approfondire i termini dell’inchiesta di cui, al momento, non ho informazioni, per permettere alle autorità competenti di svolgere serenamente i dovuti controlli e per non esporre il mio collaboratore ad inutili strumentalizzazioni. Questi controlli sono fondamentali per garantire trasparenza e onestà, valori portanti del Movimento 5 Stelle».
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