Attualità
“Parole disumane”: Damiano dei Maneskin contro la cultura dello stupro | VIDEO
neXtQuotidiano 20/04/2021
Non solo le dichiarazioni dei politici e di personaggi del mondo della cultura: ora a scagliarsi contro le parole che dimenticando le vittime dello stupro colpevolizzandole, c’è anche Damiano dei Maneskin

Non solo le dichiarazioni dei politici e di personaggi del mondo della cultura: ora a scagliarsi contro le parole che dimenticando le vittime dello stupro colpevolizzandole, c’è anche Damiano dei Maneskin
“Parole disumane”: Damiano dei Maneskin contro la cultura dello stupro | VIDEO
Ecco cosa ha detto:
e anche oggi ringraziamo il cielo per avere nel mondo un ragazzo come Damiano David pic.twitter.com/J91ONE4p0B
— Lara Blanca ☽ Teatro d’ira (@eclissilunarii) April 20, 2021
“Non sono io il pubblico ministero, quindi non sta a me giudicare l’innocenza o la colpevolezza, quello lo farà chi di dovere. Io voglio soltanto parlare alle persone che avvalorano la tesi secondo cui uno stupro viene denunciato dopo otto giorni allora non era stupro. Non è così, ci sono donne che si rendono conto del fatto anche molto tempo dopo e trovano il coraggio di denunciare molto tempo dopo. Perché siamo abituati a pensare che molte cose siano le ultime quando in realtà non lo sono e perché c’è proprio un problema proprio di fondo e di educazione. Quindi vi chiedo di informarvi e di astenervi da dichiarazioni tanto disumane.”
Parole semplici e quasi scontate ma non per tutti evidentemente. Ancora oggi nel 2021 bisogna assistere alla colpevolizzazione della vittima, consenziente fino a prova contraria. Come ha spiegato bene Damiano non sta a noi giudicare chi sia colpevole o innocente, ma non è possibile avallare una tesi tanto aberrante che rimanda a una cultura che si fa gioco della violenza sessuale, o che rende necessario per le vittime di violenza dover spiegare su un quotidiano perché ci hanno messo tanto a denunciare. Ci sono donne che si tengono in silenzio questo dolore per tutta la vita, anche per non dover affrontare un processo come se fossero loro le imputate.