“Io ci ho messo sei mesi a denunciare chi mi picchiava”: la deputata M5S e le “parole gravi” di Grillo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-20

Federica Daga, deputata del Movimento 5 Stelle spiega a Beppe Grillo che non c’è una data per denunciare una violenza o uno stupro. E racconta la sua dolorosa vicenda personale

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Federica Daga, deputata del Movimento 5 Stelle spiega a Beppe Grillo che non c’è una data per denunciare una violenza o uno stupro. E racconta la sua dolorosa vicenda personale

“Io ci ho messo sei mesi a denunciare chi mi picchiava”: Federica Daga e le “parole gravi” di Grillo

Ieri Federica Daga, a caldo, ha spiegato a AdnKronos cosa pensava del video in cui Beppe Grillo ha detto “perché una persona che viene stuprata la mattina, il pomeriggio va in kite surf e dopo otto giorni fa la denuncia?”. La deputata ha espresso vicinanza umana all’Elevato, ma non senza rimarcare che una vittima non può essere messa sul banco degli imputati perché non denuncia immediatamente: “Umanamente mi dispiace per Beppe, il suo è il dolore di un padre. Quasi non riesco a commentare ciò che ha detto. Ho avuto una relazione con una persona violenta per un breve periodo e per elaborare quanto era successo ci ho messo sei mesi, poi ho denunciato”. Daga poi ricorda la legge, approvata quando Bonafede era ministro della Giustizia, che ha consentito di allungare i termini per la denuncia: “Io ringrazio che ci sia il codice rosso, che consente alle donne di denunciare anche dopo sei mesi dal fatto, mentre io ho avuto solo tre mesi e infatti non ho potuto denunciare tutto quello che mi era successo. Mi dispiace per Beppe, la giustizia è lenta e io sono in causa da cinque anni. Non può essere così lunga una causa, non sai cosa ti può succedere nell’attesa”

Beppe Grillo
foto IPP/da video 19/04/2021 lo sfogo sui social di Beppe grillo sul caso delle accuse di stupro che coinvolgono anche suo figlio Ciro .
nella foto : beppe grillo difende il figlio Ciro

Oggi poi la parlamentare pentastellata, in un’intervista a Repubblica è entrata nel dettaglio della sua dolorosa vicenda personale, spiegando che è stata picchiata. E definendo “parole gravi” quelle di Grillo: “Grillo ha fatto un discorso grave che mi ha fatto rivivere tutto il mio dramma. Un discorso da uomo arrabbiato. Ma come si fa a dire che una violenza non è violenza se viene denunciata otto giorni dopo? Io sono stata massacrata di botte e perseguitata da un uomo che sono riuscita a denunciare soltanto a sei mesi dalla fine di quell’incubo”. Federica Daga spiega che ha avuto una breve relazione con il fratello di un deputato del suo gruppo parlamentare. E che anche quando è finita lui ha continuato a perseguitarla:

Cosa è accaduto nella vostra relazione.
«Mi picchiava. Con ferocia. Per quattro volte ho davvero temuto di finire male. Mi sbatteva la testa contro il muro. Aveva sviluppato un attaccamento morboso nei miei confronti. Ma nello stesso tempo cercava di demolirmi come persona, diceva che non valevo niente».

Quanto è durato il rapporto?
«Pochi mesi, anche perché la sua aggressività si è manifestata subito. Controllava il mio telefono, il mio computer, i miei spostamenti. Un incubo. E ci sono donne che per anni subiscono queste persecuzioni. Sono riuscita a troncare il rapporto ma non a liberami di lui».

Era diventato uno stalker?
«Continuava a cercarmi a minacciarmi. Eppure ci ho messo sei mesi per riuscire a denunciarlo».

La parlamentare M5S ricorda che si vergognava, si sentiva colpevole per essersi fatta coinvolgere in una relazione tossica. Per questo ci ha messo tanto a denunciare: era troppo sconvolta, come spesso accade alle vittime di violenza, che sovente non denunciano affatto, sia perché non riescono ad elaborare il loro dolore, sia perché hanno paura di essere messe sul banco degli imputati con argomentazioni simili a quelle che ha usato Grillo. Daga conclude ricordando a Grillo: “Le donne non si inventano le violenze”.

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