La crisi del turismo italiano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-19

Dall’estate 2019 giungono segnali preoccupanti sui flussi turistici. In particolare emerge un calo di presenze significativo in Sardegna, Veneto, Lazio e Toscana

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Dopo lo storico record del 2018, con oltre 428 milioni di arrivi, dall’estate 2019 giungono alcuni segnali preoccupanti per quanto riguarda i flussi turistici. Si tratta in molti casi di stime e valutazioni che non sono ancora omogenee (con alcune eccezioni), ma che danno comunque il polso della situazione: in particolare emerge un calo di presenze significativo in Sardegna, Veneto, Lazio e Toscana.

La crisi del turismo italiano

Spiega oggi il Corriere della Sera che nel Lazio Francesca Tomaselli del Sib (Sindacato italiano balneari) denuncia «una perdita media del 30% di incassi». Aggiunge Renato Papagni di Federbalneari: «Abbiamo cifre discordanti anche nella stessa località: a Fregene alcuni imprenditori lamentano cali del 50%, altri sorridono per un +15-20%» (la media, per il litorale laziale, sarebbe del 30%). La media è 10 notti fuori casa, in linea con l’anno precedente. Diminuisce però del 9,5% la spesa media complessiva (viaggio, alloggi, ristoranti) degli italiani, passando da 24,1 a 21,8 miliardi di euro.

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I numeri della crisi del turismo in Italia (Corriere della Sera, 19 agosto 2019)

E poi c’è la Sardegna dove Federalberghi ha stimato un calo di presenze del 5% e di fatturato del 10% o del Veneto(-5%). In recupero nelle ultime settimane, grazie a offerte last minute e prezzi scontatissimi, dagli hotel ai traghetti. Intanto la classifica pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 19 agosto analizza la situazione nelle 107 province del nostro paese attraverso 12 indicatori che rilevano l’offerta culturale, i servizi e l’attrattività turistica dei territori. Sul podio si trovano Rimini, Firenze e Venezia, mentre maglia nera della classifica è Enna, capitale con la minore offerta per il tempo libero, seguita da Isernia e Agrigento. Tra le grandi citta’ anche Milano e Trieste compaiono nella top ten, che include ben cinque province della Toscana (Siena, Grosseto, Livorno e Pisa) e due del Friuli Venezia Giulia (Trieste e Gorizia). Complessivamente, la classifica premia i grandi centri metropolitani dove la presenza di spazi e servizi favorisce la coesistenza di proposte di cultura alta (ad esempio il teatro) ed esperienze di cultura popolare (come i concerti pop) o sportiva, offrendo un ricco mix di proposte per il tempo libero della popolazione residente.

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