Così il M5S Torino e Appendino vi stanno per fregare sulla TAV
di Mario Neri
Pubblicato il 2019-07-24
La TAV non si fa sennò vado sulla Mole e me butto de sotto. Anzi no, la TAV si fa e al massimo facciamo un gruppo e una lista civica. Il MoVimento 5 Stelle di Torino si prepara alla sceneggiata sull’Alta Velocità, imitando il gioco di sponde tra Conte e Di Maio che consentirà ai …
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La TAV non si fa sennò vado sulla Mole e me butto de sotto. Anzi no, la TAV si fa e al massimo facciamo un gruppo e una lista civica. Il MoVimento 5 Stelle di Torino si prepara alla sceneggiata sull’Alta Velocità, imitando il gioco di sponde tra Conte e Di Maio che consentirà ai grillini di far fare l’opera e rimanere seduti sulle poltrone tanto sudate e amate. I grillini sabaudi erano quelli che a parole erano pronti a gesti inconsulti in caso di ok alla TAV: dimissioni, addio alla maggioranza di Appendino, tuoni e fulmini. Ora che è arrivato l’ok alla TAV con tanto di sceneggiata di voto già deciso, la montagna ha partorito il toposorcio. Spiega oggi Stefano Caselli sul Fatto:
La sindaca, fino all’ultimo, ha provato a tenersi in disparte: “Il Tav –aveva detto ieri prima dell’annuncio del premier –è un tema su cui non abbiamo un aspetto decisionale, è in mano al governo. Io ho massima fiducia in Giuseppe Conte”. Non è dato sapere se la fiducia sia sopravvissuta, certo è che a grosso rischio sia la fiducia della maggioranza pentastellata alla sua sindaca, qualora Appendino scegliesse un profilo filogovernista in nome di un “non possumus”sul blocco dell’odiata opera inutile. I rumors di Palazzo civico, tuttavia, sembrano escludere una rottura fatale.
Nei corridoi si vocifera di una possibile frattura “concordata”, ossia un gruppo di “duri e puri” fuori dal M5S ma dentro la maggioranza, prodromo di una possibile lista civica da spendere alle prossime elezioni.
Chi potrebbe avere qualche interesse a tramare per far cadere Appendino sul Tav, paventano alcuni, potrebbe essere l’ex vicesindaco Guido Montanari, durissimo e purissimo a cui la sindaca ha da poco ritirato le deleghe dopo l’annuncio del trasferimento del Salone dell’automobile (e dove se no?) a Milano. Ma l’eventualità, secondo i bene informati, non è data come probabile.
Come si vede, la plastica intenzione del M5S torinese è quella di fare un’altra sceneggiata sulla TAV e poi rimanere seduto al suo posto. Chiagne e fotte, si dice sotto la Mole.
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