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Cosa non ha detto Conte al Copasir

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-10-24

Conte ha ribadito che non è stata trovata alcuna notizia utile e dunque nulla è stato rivelato al ministro della Giustizia americano. Ma allora perché sono stati organizzati due incontri? Se a Ferragosto era già chiaro che l’Italia non aveva dati utili, perché un mese e mezzo dopo è stata convocata una riunione allargata ai direttori delle due Agenzie?

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“Quello di Salvini è l’unico vero Russiagate”. Così il premier Giuseppe Conte si sarebbe rivolto ai suoi dopo le dichiarazioni in sala stampa a palazzo Chigi, al termine dell’audizione al Copasir. Il presidente del Consiglio ha colto l’occasione per attaccare il leader della Lega: “Mi sorprende che Salvini non avverta la responsabilità” di fare chiarezza sulla cosiddetta vicenda Moscopoli. Il problema è che Conte sta cercando di spostare così l’attenzione dalle tante zone d’ombra presenti nelle sue risposte.

Cosa non ha detto Conte al Copasir

Il più grande interrogativo senza risposta è quello da cui è partita l’intera vicenda: perché il capo del governo ha autorizzato quei contatti diretti anziché gestirli personalmente? William Barr è un politico dell’amministrazione Trump: e dunque Conte avrebbe potuto e dovuto partecipare agli incontri invece di «mettere a disposizione» di un altro Paese, anche se«alleato», i vertici degli apparati di intelligence. Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera ricostruisce la vicenda a partire dallo scorso giugno:

La lettera di Barr arriva per canali diplomatici, Conte dice che parla genericamente dell’attività degli agenti americani che si trovano in Italia. Lui però decide di concedere subito il via libera alla collaborazione. E ne parla con Vecchione. Vengono attivati i controlli, ma il premier non chiarisce che tipo di accertamenti siano stati effettuati.

Nel 2016 il governo non era guidato da Conte e c’erano altri capi dei servizi segreti. Le verifiche svolte quest’estate hanno dunque riguardato l’attività dei predecessori? È una delle domande alle quali dovrà adesso rispondere il Copasir attraverso le audizioni dei capi dei servizi che saranno convocati nelle prossime settimane. Ma non è l’unica.

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Conte e il Copasir, i protagonisti (Corriere della Sera, 24 ottobre 2019)

Tra le altre questioni aperte ci sono le informazioni consegnate a Barr. Ufficialmente Conte ha ribadito che non è stata trovata alcuna notizia utile e dunque nulla è stato rivelato al ministro della Giustizia americano. Ma allora perché sono stati organizzati due incontri? Se a Ferragosto era già chiaro che l’Italia non aveva dati utili, perché un mese e mezzo dopo è stata convocata una riunione allargata ai direttori delle due Agenzie?

Il Copasir e i servizi segreti italiani

Nelle prossime settimane il Copasir sentirà i direttori di Dis, Aise ed Aisi, cui verranno chieste ulteriori informazioni sulle visite di Barr in Italia.  Conte ha raccontato di avere ricevuto la richiesta americana di collaborazione per un’indagine preliminare attraverso l’ambasciata italiana a Washington da parte del ministro della Giustizia americano Barr, che nell’ordinamento di quel Paese «è anche responsabile delle attività dell’Fbi, anche del controspionaggio all’estero». Spiega Fabio Martini su La Stampa:

Un altro punto delicato riguardava la gestione solitaria da parte di Conte di tutta la vicenda, ma in questo caso il presidente del Consiglio ha rovesciato le carte: la legge – ha spiegato – attribuisce in materia di Servizi – una «responsabilità esclusiva» al capo del governo e informare ministri o leader di partito, sarebbe stata quella sì una violazione.

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Gli intrecci tra la Link Campus, Donald Trump e Giuseppe Conte (Corriere della Sera, 3 ottobre 2019)

Ovviamente, oltre alle questioni di forma, c’era una questione di sostanza: cosa hanno detto i nostri Servizi agli americani? Su questo Conte è stato netto: nulla. Nulla è stato rilevato di illegittimo o di illegale nell’attività dell’Fbi in Italia e neppure nell’intreccio, sempre possibile con la nostra intelligence. Caso chiuso? Lo sarà quando Barr renderà nota la sua Relazione e darà la sua versione dei fatti.

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