Le dimissioni di Sandro Gozi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-24

Alla Leopolda aveva detto durante il suo intervento che Italia Viva doveva essere la migliore alleata della Francia. Ieri si è dimesso per l’incarico a Malta scoperto da Le Monde

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Alla Leopolda aveva detto durante il suo intervento che Italia Viva doveva essere la migliore alleata della Francia. Ieri Sandro Gozi è stato costretto a dimettersi dal suo incarico nel governo francese dopo la scoperta della sua consulenza con l’esecutivo di Malta.

Le dimissioni di Sandro Gozi

“Da lunedì scorso, sono nuovamente oggetto di rivelazioni di stampa che hanno come unico intento quello di minare il mio impegno e le mie nuove attività professionali. Per questa ragione ho preso la decisione di dimettermi a partire da oggi dalla mia funzione di incaricato di missione presso il Primo Ministro della Francia per evitare qualsiasi strumentalizzazione politica, vista anche l’attuale situazione europea”, ha dichiarato Gozi, che era finito al centro di polemiche in Italia all’epoca in cui si seppe del suo incarico nell’esecutivo Philippe. “Ricordo inoltre di essere stato incaricato in questo nuovo ruolo a partire dall’1 agosto 2019, come impiegato a tempo pieno, e di avere rispettato tutte le dichiarazioni dell’Hatvp, che non ha ancora reso un risultato conclusivo dell’esame in corso. In merito al contratto citato nelle suddette rivelazioni di stampa, sottolineo di aver svolto legalmente una missione consultiva come consulente tecnico esterno delle autorità maltesi, che ha avuto luogo a posteriori rispetto alla mia funzione ministeriale in Italia ed è stata interrotta su mia richiesta a seguito della convalida del risultato delle elezioni europee in Francia, il 28 maggio come confermato oggi stesso dall’amministrazione maltese”, sottolinea.

“Inoltre, l’attività consultiva prestata, svolta in piena trasparenza, sulla base di riconosciute e specifiche competenze -continua Gozi- era comunque priva di ogni potenziale incompatibilità con l’incarico ricevuto successivamente dal governo francese. Deploro fortemente di essere l’obiettivo ricorrente di numerosi attacchi da quando ho deciso di compiere un altro passo nella realizzazione dell’ambizione transnazionale – battaglia che porto avanti da molti anni – candidandomi prima per la maggioranza presidenziale francese ed esercitando poi un ruolo professionale nella squadra del primo ministro”. “Poiché non intendo vedere minata l’integrità della mia carriera e il mio impegno costantemente sfidato da vili attacchi senza essere in grado di difendermi completamente, ho scelto di dimettermi per riguadagnare la piena libertà di parola e rispondere alle strumentali accuse che mi vengono rivolte. Rimango determinato nella mia ambizione transnazionale e nella mia azione per l’Europa e ringrazio il Primo Ministro francese, il suo gabinetto e i membri del personale di Matignon per il lavoro svolto insieme e la fiducia condivisa. Non ci saranno ulteriori commenti su queste dimissioni. E una scelta di responsabilità per proteggere l’interesse del primo ministro e della causa europea”, ha detto Gozi.

La storia dell’incarico di Gozi a Malta

Il quotidiano francese Le Monde, insieme con i partner del quotidiano Times Of Malta, aveva scoperto un paio di giorni fa “il misterioso contratto maltese” di Sandro Gozi. L’ex sottosegretario italiano agli Affari europei divenuto consigliere del premier francese, Edouard Philippe, candidatosi in Francia alle elezioni europee con la lista ‘Renaissance/Renew Europe’, doveva fronteggiare l’accusa di star “lavorando per due governi allo stesso tempo”. Contattato dal giornale, Gozi aveva assicurato in un primo tempo che “non c’è conflitto di interessi. Non sono le stesse missioni, non sono gli stessi temi, è un lavoro assolutamente regolare”. oche ore dopo, avrebbe poi ricontattato il quotidiano per chiarire che la consulenza maltese è stata interrotta dopo l’elezione all’Europarlamento nel maggio scorso. Una situazione che, per Le Monde, continua a non essere del tutto chiara. “Al momento della sua nomina – spiegano fonti governative francesi – Gozi ha dovuto procedere ad alcune dichiarazioni legali riguardanti le sue attività professionali passate e presenti. Da oggi faremo il punto con lui per vedere quali attività ha eventualmente portato avanti dopo la sua nomina al gabinetto del premier, e in che misura sono compatibili”.

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All’inizio di ottobre era stato presentato in Procura a Forlì un dossier dall’avvocato romagnolo Francesco Minutillo, esponente locale di Fratelli d’Italia. “Abbiamo consegnato – scrive il legale – un nuovo dossier contenente documenti e informazioni relativi agli aspetti oscuri del ‘Trattato di Caen’, ovvero di quel tentativo di cedere alla Francia intere parti del territorio italiano ovvero pescosi tratti di mare della Sardegna nonché l’esclusiva economica sulla ‘fossa del cimitero’ tra Ventimiglia e Mentone. Crediamo – prosegue – che i filoni d’indagine siano cinque: il Trattato di Caen, appunto; l’incredibile vicenda della mancata acquisizione piena del cantiere navale francese STX da parte di Finmeccanica, bloccata proprio da quel Macron presso il quale oggi lavora Gozi; l’utilizzo che la Francia ha fatto della bozza del Trattato del Quirinale per giungere al rinnovo del trattato di Aquisgrana con la Germania, il tutto ai danni dell’Italia; il ruolo francese nel conflitto libico ove la compagnia petrolifera francese Total sta cercando di eliminare la nostra Eni”. Minutillo sostiene poi come “nel corso di tutte tali vicende vi è sempre stato un ruolo governativo di prima linea di Gentiloni, compagno di partito e di governo di Sandro Gozi, pure lui coinvolto nel suo ruolo di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Ci auguriamo – conclude poi il rappresentante provinciale di Fratelli d’Italia – che la Procura possa rispondere quanto prima a questi interrogativi dai quali fino ad oggi Sandro Gozi è sempre fuggito”.

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