Coronavirus Piacenza: in isolamento una donna in attesa del tampone

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-21

Si trova in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza una paziente, sintomatica, collega del paziente zero all’Unilever di Lodi: atteso l’esito del tampone.

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Si trova in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza una paziente, sintomatica, collega del paziente zero all’Unilever di Lodi: atteso l’esito del tampone. Lo ha fatto sapere la regione Emilia-Romagna in una nota. In isolamento domiciliare volontario si trova invece l’infermiere triagista piacentino che ha accolto il paziente zero al Pronto soccorso di Codogno (Lodi): benché sia asintomatico, sarà eseguito il tampone. Sul fronte delle due aziende coinvolte, ovvero Unilever e Mae spa, sono già stati attivati i protocolli ministeriali previsti: la gestione dell’azienda lombarda (Unilever), come prevede lo stesso ministero, è in capo alla Regione Lombardia, mentre la Regione Emilia Romagna, in pieno raccordo con l’Azienda sanitaria di Piacenza, si sta occupando della Mae, azienda di Fiorenzuola d’Arda, nel Piacentino. Il dipartimento di Igiene pubblica dell’Ausl piacentina ha già contattato il medico competente della Mae per avviare la vigilanza sui lavoratori dell’azienda, che oggi è stata chiusa prudenzialmente per iniziativa del titolare. “Se il dipendente Mae, rientrato dalla Cina il 21 gennaio e già negativo al tampone, dovesse essere negativo anche agli ulteriori accertamenti, l’approccio verrà modificato di conseguenza”, precisa la Regione.

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Coronavirus 2019-nCov: i sintomi e il contagio (Il Messaggero, 31 gennaio 2020)

È in ogni caso possibile essere negativi al test dopo avere avuto un’infezione da coronavirus SarsCoV2, come rileva Giorgio Palù, ordinario di Microbiologia e Virologia dell’ Università di Padova, dopo il caso del dipendente della Mae di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) attualmente isolato nell’ospedale Sacco di Milano, risultato negativo al tampone. Ci sono diversi motivi per i quali questo può accadere e al momento non ci sono elementi sufficienti per preferire un’ipotesi a un’altra, dice l’esperto. L’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, oggi in conferenza stampa a Palazzo Lombardia, ha detto “Non abbiamo la certezza che l’uomo rientrato dalla Cina sia il caso zero”, in riferimento all’uomo di nazionalità italiana (non cinese come circolato questa mattina), risultato negativo al test del virus della polmonite virale partita dalla provincia cinesi di Wuhan, ma che, presumibilmente, seppur senza presentare i sintomi e senza essersi ammalato, “o forse ne è guarito” a fronte di difese immunitarie del proprio organismo, ha contagiato il 38enne di Castiglione d’Adda, che a sua volta ha ‘passato’ il virus alla moglie e a un parente stretto. Ora ricoverato in terapia intensiva, all’ospedale di Codogno, nel Lodigiano, il 38enne sara’ “trasferito nelle prossime ore all’ospedale Sacco, insieme agli altri contagiati”. Il 38enne lavora all’Unilever di Casalpusterlengo, e le sue condizioni sono definite “gravi”. I due uomini, accomunati da rapporti di lavoro oltre che di amicizia, si sono incontrati “5-6 volte dopo il rientro dalla Cina” del dipendente della Mae di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), riferisce Gallera, che, parla di incontri avvenuti “in un locale a Codogno”, e non a Milano come circolato questa mattina.

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