Il Coronavirus a Codogno e l’allarme degli esperti sull’Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-21

L’epidemiologo Pierluigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell’Università di Pisa, scrive su Twitter che dopo il 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno nel Lodigiano e risultato positivo al Coronavirus SARS-CoV-2 bisogna aumentare i controlli negli ospedali. Burioni chiede la quarantena per chiunque ritorni dalla Cina

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“Ho paura che la fase di contenimento dalla Cina sia già superata. Investiamo in preparazione. Il controllo infezioni nei nostri ospedali è all’anno zero”: l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell’Università di Pisa, scrive su Twitter che dopo il 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno nel Lodigiano e risultato positivo al Coronavirus SARS-CoV-2 bisogna aumentare i controlli negli ospedali.

Il Coronavirus a Codogno e l’allarme degli esperti sull’Italia

Sempre Lopalco su Twitter era andato stamattina all’attacco dei “virologi da bar” che “disquisivano su letalità e mortalità”, riferendosi evidentemente alle notizie che davano i casi della Cina in calo e sulla possibilità che queste fossero indice di un contenimento del virus.

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Anche il virologo Roberto Burioni ha parlato del caso di Codogno tornando a ripetere che “chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscono perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili”. E poi aggiunge sulla casistica e l’incubazione del virus: “Tutto torna: infezione primo febbraio, malattia 8 febbraio, peggioramento 15 febbraio, adesso rianimazione”. Burioni si riferisce al governatore della Toscana Enrico Rossi, che nei giorni scorsi aveva polemizzato con lui:  “La Toscana in materia di prevenzione contro il Coronavirus, seguendo le linee nazionali di sorveglianza attiva, sta facendo più di tutte le altre Regioni. Chi ci attacca o non è bene informato, o è in malafede o è un fascioleghista”. A strettissimo giro era arrivata la replica di Burioni: “Il presidente della Regione Toscana, che secondo me sottovaluta il rischio del Coronavirus esponendo a rischi evitabili i propri cittadini, afferma che chi lo critica o è male informato o è fascioleghista. Lo stesso presidente che nella sua regione offre l’omeopatia all’interno del sistema sanitario. Complimenti davvero”.  

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Il virologo Fabrizio Pregliasco sentito dall’AGI dice invece che i primi contagiati da coronavirus in Italia rappresentano “una situazione che si aspettava, successa già in diverse nazioni, perché è impossibile bloccare ogni possibile arrivo di soggetti a rischio”. Al momento “c’è la possibilità di piccoli focolai, ma ritengo che la nostra capacità di azione possa contenere il numero di casi a cinque o sei”. Per Pregliasco “i casi potranno, sperabilmente, rimanere pochi, legati ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con la persona colpita”. Comunque, nel peggiore dei casi, “siamo piu’ esposti al rischio di una pandemia, rispetto all’influenza stagionale, perché questo è un virus ‘nuovo’, mentre per l’influenza c’è una parte di cittadini coperta dalle infezione degli anni precedenti e dal vaccino”. In sostanza “il problema di questa patologia è che può diffondersi ampiamente, teoricamente tanti possono ammalarsi contemporaneamente, creando un problema di organizzazione” per gli ospedali. La mortalità, pero’, non è alta: “Se lasciamo stare i casi iniziali, fuori dalla Cina l’indice di mortalità è lo 0,4%”. Inoltre “il coronavirus e’ reso ancora piu’ ‘perfido’ dal fatto che anche soggetti asintomatici possono diffondere la malattia, anche la loro capacita’ di contagio è ovviamente minore dei soggetti malati”. Il 38enne lombardo in prognosi riservata “presumibilmente era malato già da diversi giorni, ma forse ha sottovalutato la situazione non essendo stata in Cina”.

Come sta l’uomo contagiato dal coronavirus a Codogno

Si è presentato giovedì al pronto soccorso dell’ospedale si Codogno, nel Lodigiano, a quanto si apprende, ii 38emne contagiato dal Coronavirus Al momento le autorità sanitarie stanno ricostruendo i suoi spostamenti. Dalle prime ricostruzioni il 38enne risultato positivo al nuovo coronavirus e ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale di Codogno, nel Lodigiano, “sarebbe entrato in contatto con qualcuno rientrato dalla Cina”, spiegano dalla Regione. I camici bianchi sono al lavoro per ricostruire la rete di contatti. “Si sta indagando con familiari, colleghi e amici sugli spostamenti”. Sono in corso analisi supplementari.

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Coronavirus 2019-nCov: i sintomi e il contagio (Il Messaggero, 31 gennaio 2020)

Intanto altre due persone avrebbero contratto il coronavirus in Lombardia: si tratta della moglie del 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno e di una terza persona che si è presentata spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite e che avrebbe avuto dei contatti con il 38/enne. “Abbiamo già ricostruito sia i contatti dei medici, degli infermieri, dei familiari più stretti a cui abbiamo già fatto i tamponi. Sono già stati messi tutti in isolamento o chiamati a stare in isolamento al loro domicilio. La moglie, i genitori”, ha spiegato l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera a RaiNews. “La macchina quindi si è mossa con rapidità” ha aggiunto l’assessore.

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