Le nuove misure per l’emergenza Coronavirus

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-02-26

Arriva il nuovo decreto con le misure d’emergenza per il Coronavirus in Italia. Prevedono la discesa in campo dell’esercito e nuove regole per la quarantena oltre agli stanziamenti economici per le zone “rosse” e per le regioni colpite

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Le nuove misure per l’emergenza Coronavirus in Italia prevedono la discesa in campo dell’esercito e nuove regole per la quarantena oltre agli stanziamenti economici per le zone “rosse” e per le regioni colpite.

Le nuove misure per l’emergenza Coronavirus

Nel dettaglio arriva l’obbligo di comunicare alla ASL di aver viaggiato in paesi considerati a rischio come la Cina o negli undici comuni italiani della Zona Rossa, ovvero da Codogno a Vo’ Euganeo, e in quel caso può scattare la quarantena a casa come è successo alla giornalista di Libero. Ma c’è anche un altro obbligo: «tutti i cittadini provenienti dalle Regioni in cui risulta accertato almeno un caso di contagio e che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni (…) devono comunicare la propria presenza nel territorio regionale al proprio medico». Senza quarantena, come in realtà alcuni governatori proponevano, ma solo per monitorare la situazione.

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Coronavirus: le nuove misure per l’emergenza (Corriere della Sera, 26 maggio 2020)

Il Corriere della Sera segnala altre regole:

E poi l’affissione nelle scuole, nelle università e anche nei negozi delle regole di prevenzione. La pulizia straordinaria di autobus, tram e metropolitane. La distribuzione in tutti gli uffici pubblici delle soluzioni disinfettanti per la pulizia delle mani. E soprattutto le regole da seguire in caso di «sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario», cioè di quarantena in casa. Dopo che negli ultimi giorni ognuno è andato avanti in ordine sparso, il governo prova a uniformare le regole di prevenzione da seguire nelle regioni che al momento non hanno registrato un focolaio interno di coronavirus. Tutte, tranne Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Veneto e Piemonte. Almeno per il momento.

La quarantena in casa per il Coronavirus

Le regole più importanti sono quelle sulla quarantena in casa:

Dopo una prima fase in cui il medico valuta l’effettivo «rischio di esposizione», può essere avviata la «sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario». Le regole da seguire sono quattro: restare in isolamento per quattordici giorni; evitare i contatti sociali; evitare gli spostamenti; restare raggiungibili. In questo periodo, chi è in quarantena dovrà misurare la febbre due volte al giorno, al mattino e alla sera. Mentre in caso di comparsa dei sintomi, dovrà avvertire subito il medico, indossare la mascherina consegnata all’inizio della quarantena e rimanere nella sua stanza in attesa del trasferimento in ospedale. È stata cancellata la norma che prevedeva, per far rispettare la quarantena, l’utilizzo dei militari, che rimane invece per il controllo delle zone rosse.

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Il Coronavirus in Italia regione per regione (Corriere della Sera, 25 febbraio 2020)

Le misure per le cosiddette zone rosse sono pienamente in vigore. Oggi sono arrivati anche i militari dell’Esercito per presidiare i check point del Lodigiano. Il Governo punta ora a definire bene cosa devono fare le altre Regioni, per evitare che procedano in ordine sparso e con provvedimenti poco sensati. Il premier Conte ha spiegato che un’ordinanza definirà tre linee di condotta: “uno per le zone focolaio (i 10 Comuni lodigiani e Vo’, in Veneto), un secondo livello che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio che sono state indirettamente coinvolte, un terzo che è il resto d’Italia, dove non c’è bisogno di adottare misure restrittive”. L’esempio fatto da Conte è quello della scuola: “non si giustifica – ha rilevato – la chiusura delle attività scolastiche in Italia, semmai possiamo sospendere le gite, ma sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione si attività scolastiche e produttive”. Non lo ho però ascoltato il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, che disposto la chiusura di scuole e manifestazioni fino al 4 marzo.

Le misure economiche per il Coronavirus

Ricorda ancora il Corriere che il primo decreto approvato dal governo sospende le scadenze di bollette, tasse e mutui negli undici Comuni della zona rossa. Ma non ferma le cartelle fiscali, pignoramenti compresi, e nemmeno la rottamazione delle stesse cartelle. Sono in arrivo nuovi fondi per la gestione dell’emergenza e per sostenere le attività economiche della zona rossa. Il vero punto, però, è contrastare la recessione che molto probabilmente arriverà non solo come effetto diretto del contagio, e in particolare del crollo del turismo. Ma anche per l’onda lunga delle misure prese per contenerlo. Su questo punto, probabilmente il più importante, il governo aspetta però di capire quale sarà l’evoluzione dei prossimi giorni, delle prossime settimane.

coronavirus mappa casi contagiati
Coronavirus, la mappa dei contagiati (La Stampa, 26 febbraio 2020)

Intanto sale a undici il conto delle vittime. Anche i quattro morti odierni sono anziani (tre in Lombardia e uno in Veneto). Trecentoventotto i positivi, circa cento in più del giorno precedente. E – proveniente dalle aree-focolaio del Settentrione – il contagio arriva al Sud, in Sicilia ed in altre 2 regioni, Liguria e Toscana, e forse in una terza, le Marche. Dopo le tensioni di ieri, il Governo vara un’ordinanza per uniformare i comportamenti delle Regioni che non fanno parte delle zone rosse (Lombardia e Veneto). E per far fronte alla carenza di mascherine ed altri Dpi (Dispositivi di protezione individuali), l’ acquisto di questo materiale sarà centralizzato. Mentre fioccano da vari Stati gli inviti ad evitare l’Italia, il premier Giuseppe Conte prova a rassicurare: “è un’emergenza che si può affrontare, l’Italia è un Paese sicuro, più di tanti altri”. Il bollettino vede sempre la Lombardia al primo posto, con 240 contagiati; segue il Veneto (45), l’Emilia Romagna (26), Piemonte (3), Lazio (3), Sicilia (3), Toscana (2), Liguria (2) e Alto Adige (1). Nelle Marche è risultato positivo un campione proveniente dalla provincia di Pesaro e che sarà inviato domani mattina allo Spallanzani: solo all’esito di questo secondo controllo si potrà stabilire se si tratta di un nuovo caso di Coronavirus. In tutto i pazienti ricoverati con sintomi sono 114, 35 in terapia intensiva, mentre 162 si trovano in isolamento domiciliare. Una persona è guarita. Eseguiti 8.623 tamponi. Sul primo morto veneto, Adriano Trevisan, la procura di Padova ha aperto un fascicolo per accertare se siano state rispettate le linee guida sul trattamento della malattia. I focolai sembrano essere sempre gli stessi, quelli lombardo-veneti. Da lì provenivano i tre positivi (una coppia ed un altro componente) trovati a Palermo, arrivati con una comitiva di turisti bergamaschi. L’albergo nel quale alloggiavano è stato chiuso e tutti i clienti sottoposti a tampone. Stessa sorte per una turista di Castiglione d’Adda ad Alassio (Savona), primo caso in Liguria: il secondo contagiato ligure era passato da Codogno. Ed il virus ‘lombardo’ è stato portato anche all’estero. Un’altra coppia di turisti proveniente dalla Lombardia è infatti ricoverata in isolamento nell’isola di Tenerife, dove era andata in vacanza. Anche una 36enne lombarda è stata trovata positiva a Barcellona, così come una coppia bergamasca a Innsbruck.

Leggi anche: Ma davvero il focolaio di Coronavirus è colpa dell’ospedale di Codogno?

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